Filmmaker Milano: apre Nocturama di Bertrand Bonello

Tra i 94 titoli in programma, dal 25 novembre al 4 dicembre presso lo Spazio Oberdan e l’Arcobaleno Film Center, Une jeune fille de 90 ans di Valeria Bruni Tedeschi e Yann Coridian


Al via il prossimo 25 novembre Filmmaker International Film Festival, in programma fino al 4 dicembre a Milano presso lo Spazio Oberdan e l’Arcobaleno Film Center. Al centro della manifestazione, come sempre, il cinema documentario e, più in generale, “di ricerca”.
Nove le sezioni in cui si articola il programma di quest’anno: Concorso Internazionale, Prospettive, Fuori concorso, Natura selvaggia, Omaggio a Ulrich Seidl, Filmmaker Moderns, Fuori formato, Filmmaker off e Retrospettiva Marie Losier, cui si aggiungono i film di apertura e chiusura, per un totale di 94 titoli.

L’apertura del festival, venerdì 25 novembre è affidata a Nocturama di Bertrand Bonello: scritto ben prima che gli attentati del novembre 2015 insanguinassero Parigi, il film immagina la capitale francese messa a ferro e fuoco da un gruppo di adolescenti. Accanto a questo ultimo lungometraggio, Fuori concorso viene presentata anche l’opera più recente di Bertrand Bonello, Sarah Winchester Opéra Fantôme. Chiusura come sempre italiana con L’amatore di Maria Mauti, storia di un seduttore, un uomo ironico, dalle insolite ossessioni, ma anche un cine-amatore quale Piero Portaluppi, architetto milanese di grande fama durante gli anni del ventennio fascista.

Nel Concorso internazionale l’Italia è rappresentata da Upwelling di Pietro Pasquetti e Silvia Jop, che racconta un’umanità eterogenea a partire dall’esperienza del Teatro Pinelli occupato di Messina. Chiara Malta con L’existence selon Gabriel s’immerge alla ricerca di quel tempo perduto che inevitabilmente si smarrisce al momento di diventare adulti. Fuori concorso Valeria Bruni Tedeschi racconta nel documentario Une jeune fille de 90 ans (diretto insieme a Yann Coridian) la “storia d’amore” tra Blanche Moreau, la “giovane ragazza di novant’anni” del titolo e il coreografo di fama internazionale Thierry Thieû Niang.
Con Chi mi ha incontrato, non mi ha visto Bruno Bigoni mette in discussione, attraverso una fotografia inedita, tutto ciò che finora pensavamo di sapere su Arthur Rimbaud. Il grande reporter de ‘La Stampa’ Domenico Quirico, rapito in Siria nel 2013 e liberato dopo 152 giorni di prigionia, è al centro di Ombre dal fondo di Paola Piacenza. Our War di Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravalloti e Claudio Jampaglia documenta per la prima volta la scelta di quei “foreign fighters” al contrario che hanno deciso di arruolarsi come volontari contro l’autoproclamato Stato Islamico.
La Russia, la sua cultura e i suoi conflitti, gli anni Venti e Trenta le avanguardie artistiche perseguitate dal potere in A propos de nos voyages en Russie di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. È un vero e proprio racconto di formazione Il passo di Mattia Colombo, Francesco Ferri e Alessandra Locatelli. Abraham e Shagra, gemelli ebrei ortodossi di Brooklyn sono i protagonisti di Thy Fathers Chair di Alex Lora e Antonio Tibaldi.
Esercizi elementari è diretto da Giuseppe Piccioni e prodotto dall’Accademia Silvio D’Amico.

Il concorso Prospettive propone: Acqua dolce di Enrico Mazzi, Atlante 1783 Maria Giovanna, I compagni sconosciuti di Lorenzo Apolli, Indagine su sei brani di vita rumorosa dispersi in un’estate afosa – Raccolti e scomposti in cinque atti di Ilaria Pezone, La natura delle cose di Laura Viezzoli, Le porte del paradiso di Guido Nicolás Zingari, Pagani di Elisa Flaminia Inno, Parco Lambro di Giulia Savorani, Francesco Martinazzo, Federico Gariboldi e Martina Taccani, Sessions di Federico Frefel, Sopra il fiume di Vanina Lappa.
Nella sezione Filmmaker Moderns ospita una sorta di “riscoperta” di uno dei film più emblematici dell’approccio di Raffaele Andreassi (1924/2008) all’arte, quel Uomini e cose che, girato nel 1968, indaga l’opera di Enrico Baj.
Il gioco delle parti è il nuovo film di Fabiana Sargentini (già autrice nel 2012 di Non lo so ancora, scritto insieme a Morando Morandini). Ventuno figure nude, dettagli di schiene, seni, mani, sessi su un fondo bianco, separati dai volti e confusi tra di loro per raccontare la relazione di ciascuno con il proprio corpo, le sue imperfezioni, le cose di lui che si amano e che si odiano. Ispirato a una perfomance di Spencer Tunick a cui la regista ha partecipato.

La filmmaker e artista francese (ma newyorkese d’adozione) Marie Losier è la protagonista della retrospettiva di quest’anno. La sezione Filmmaker Off esplora i confini tra cinema e arte contemporanea con Vedozero² documentario in forma di installazione firmato da Andrea Caccia.
Biglietto d’ingresso: euro 7. Abbonamento intero: euro 30. Abbonamento ridotto: euro 25.

ssr
20 Novembre 2016

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