Per Natale presepe multietnico con lama

Ben 600 le copie per il film di Natale targato 01 Distibution nelle sale dal 7 dicembre, Non c’è più religione di Luca Miniero, scritto insieme a Sandro Petraglia . Una commedia che gioca in maniera


Ben 600 le copie per il film di Natale targato 01 Distribution nelle sale dal 7 dicembre, Non c’è più religione. Protagonista la consolidata coppia Bisio-Finocchiaro diretta da Luca Miniero in una commedia che ancora una volta, come per i precedenti Benvenuti al Sud e Benvenuti al Nord, gioca in maniera irriverente con pregiudizi e luoghi comuni, ribaltandoli. Questa volta lo fa mettendo in scena le presunte differenze tra mondo cattolico e musulmano, “un tema forte in questo contesto storico, sottolinea Claudio Bisio, che può essere però anche trattato con leggerezza e ironia”. Perché non è vero che il pubblico non può ridere di certe cose, prosegue l’attore, come è successo ad esempio con la scena del giubbotto antiproiettile indossato dal protagonista di Benvenuti al Sud alle prese coi pregiudizi su un meridione tutto violenza e sparatorie: “Temevo facesse arrabbiare il pubblico meridionale che invece in sala ha riso. Mi auguro lo stesso accada per la scena dello zainetto lanciato in questo film da una bambina musulmana, che mette tutti gli italiani in fuga convinti che sia una bomba”. 
“Sulla pagina Facebook del film ho sbirciato i commenti in arabo delle persone nordafricane che vivono in Italia, sottolinea l’attrice di origini tunisine Nabiha Akkari che nel film interpreta Aida, la ragazza per cui Alessandro Gassmann cambia religione. “Si sono divertiti a vedere queste immagini montate nel trailer. L’ironia non ha nazionalità né religione”.    

L’occasione per mettere in scena il conflitto tra cattolici e musulmani è la tradizione del presepe vivente di una comunità che vive su una piccola isola del mediterraneo in cui il Gesù Bambino titolare è cresciuto: ha barba e brufoli da adolescente e nella culla non ci sta proprio più. Il problema è che nel paesino non nascono da parecchi anni bambini, e l’unica soluzione sembra essere quello di chiederne in prestito uno dalla prolifica comunità tunisina vicina, con cui però non corre buon sangue. Ad aiutare nell’impresa il sindaco fresco di nomina (Claudio Biso) due amici di vecchia data: Bilal, al secolo Marietto (Alessandro Gassmann), italiano convertito all’Islam per amore più che per fede religiosa, e Suor Marta (Angela Finocchiaro), che inizialmente non ne vuole sapere di profanare la culla di Gesù con un bambino musulmano. Così la commedia degli equivoci si trasforma in integrazione e nel presepe fa la sua comparsa un lama al posto del bue, un Gesù musulmano, un ramadan cristiano e una madonna buddista; “per scherzare sulla religione e rappresentare con irriverenza comica, ma senza giudizi né moralismi, l’attualità storica della scontro che può nascere dalle disparità religiose”, sottolinea Luca Miniero. Tra i personaggi del film anche Roberto Herlitzka nei panni di un imbarazzato vescovo incaricato di vagliare questo inusuale presepe multietnico, alle prese con i dettami di una Chiesa diventata di colpo più moderna di quanto lui riesca a capire. “II personaggio più ispirato alla cronaca attuale – lo definisce Miniero – un uomo che rappresenta la Chiesa di oggi in bilico tra modernità e tradizione, raccontata anche in The Young Pope, in cui Papa Francesco, piaccia o meno, rappresenta l’elemento più rivoluzionario”.      

Non c’è più religione è scritto dal Luca Miniero insieme a Sandro Petraglia e Astutillo Smeriglia e prodotto da Cattleya con Rai Cinema.

Carmen Diotaiuti
05 Dicembre 2016

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