Cinema “formidabile”

Ci sono anche due film italiani nel listino 2017 della società di Valerio De Paolis Cinema. Si tratta de L'intrusa di Leonardo Di Costanzo e dell'esordio del 35enne Roberto De Paolis, Cuori puri


Ci sono anche due film italiani completamente inediti nel listino 2017 della società di Valerio De Paolis Cinema. Si tratta de L’intrusa di Leonardo Di Costanzo, autore napoletano rivelato da L’intervallo, sorpresa di Venezia 2012, e l’esordio del 35enne Roberto De Paolis, Cuori puri, storia di due ragazzi e di un incontro a Tor Bella Monaca. “L’autore è mio figlio, fotografo e già regista di due corti presentati alla Mostra di Venezia, questo lungometraggio l’ha prodotto e diretto, è un film contemporaneo, minimalista, documentaristico”, ci racconta il distributore, fondatore dello storico marchio BIM e ora da circa 18 mesi alla guida di questa nuova società partita con Taxi Teheran di Jafar Panahi.

L’occasione è un incontro con i giornalisti per presentare una line-up ricca di promesse. “Alle Giornate di Sorrento gli esercenti hanno apprezzato e ci hanno dato la targa per la migliore convention, abbiamo fatto il pieno di premi con film riconosciuti agli EFA, ai grandi festival e che hanno messo una forte ipoteca anche sugli Oscar”, dice con orgoglio.

Molto atteso, ad esempio, il nuovo Aki Kaurismaki The Other Side of Hope che sarà in concorso a Berlino, un racconto poetico e stralunato del regista finlandese, dopo Miracolo a Le Havre, che vede incrociarsi le strade di un rifugiato siriano e di un venditore con l’hobby del gioco d’azzardo. Mentre sarà quasi certamente a Cannes il nuovo lavoro del due volte Palma d’oro Michael Haneke Happy End, con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant e Mathieu Kassovitz, storia della dissoluzione di una famiglia altoborghese in preda alla falsità e all’egoismo e priva ormai di valori in una Calais diventata spazio di transito per i rifugiati, che sono una presenza latente ma ingombrante della narrazione come si vede dalle prime immagini, proiettate stamattina.

Se il film di Natale di Cinema è il dolce e poetico Paterson di Jim Jarmusch, tra le prossime uscite (febbraio) c’è Vi presento Toni Erdmann di Maren Ade, la buffa commedia tedesca sul rapporto tra un padre hippie e debordante e una figlia in carriera che ha trionfato agli EFA con cinque premi e rappresenterà la Germania agli Oscar. A marzo arriva il commovente e impegnato Loving di Jeff Nichols, in odore di Oscar, la storia d’amore interrazziale che mise in discussione nell’America degli anni ’50 il dettato costituzionale per consentire a una coppia mista di vivere il proprio matrimonio alla luce del sole. In uscita anche Un appuntamento per la sposa di Rama Burshtein, visto a Venezia, wedding comedy israeliana nell’ambiente degli ebrei ortodossi con finale a sorpresa. La fine di un impero di Gurinder Chadha è un affresco d’epoca ambientato nel 1947, quando dalle ceneri dell’impero britannico nascono gli Stati di India e Pakistan non senza tumulti e disordini. Dalla scorsa Berlinale arriva l’Orso d’argento Quattro donne e il desiderio (già United States of Love) di Tomasz Wasilewsky, ambientato in Polonia dopo la caduta del Muro, ma centrato su temi esistenziali – la sessualità – più che politici. Nicole Kidman, Elle Fanning e Ruth Wilson sono protagoniste di How to Talk to Girls at Parties di John Cameron Mitchell, tratto da un racconto di Neil Gaiman, una storia d’amore tra adolescenti nella Londra degli anni ’70 che si può considerare come il manuale del punk innamorato. Incuriosisce il nuovo film di Michel Hazanavicius (Oscar per The Artist) intitolato Formidable, un ritratto privato di Jean-Luc Godard visto attraverso gli occhi dell’allora giovanissima moglie Anne Wiazemsky, tra cinema e politica, con Louis Garrel, Stacy Martin e Bérénice Bejo. 

Anche De Paolis si unisce alle lamentele per l’overdose di prodotto concentrato in pochi mesi. “Ci rimettono tutti i film, non solo quelli d’autore, con i quattro mesi estivi di sostanziale fermo, tranne che per alcune major. In Italia c’è troppo individualismo e poco senso della comunità”. Mentre sui film da festival ammette: “Il pubblico ormai è laico, non rispetta alcuna santità. Fino a 4-5 anni fa un film che aveva vinto premi importanti, a Venezia prima di tutto, avrebbe richiamato persone in sala, ora non è più così. Ho avuto varie delusioni in questo senso, come Dheepan di Audiard che aveva vinto a Cannes o Ti guardo di Lorenzo Vigas Leone d’oro a Venezia: entrambi flop al botteghino”. E il mercoledì di Cinema2Day con il biglietto low cost a due euro non aiuta? “Per carità, questi sconti tolgono valore ai film. Schiantano gli ingressi del giovedì e danneggiano persino la domenica, lo abbiamo detto al ministero, speriamo finisca presto l’iniziativa perché vista nel complesso non sta aiutando affatto”. Ieri è stata annunciata anche una nuova società di distribuzione – gruppo Sky Italia con Cattleya, Indiana, Lucisano Media Group, Palomar, Wildside – c’è spazio per tutti? “I film sono sempre quelli, per il pubblico e per gli esercenti non cambia nulla, semmai può influenzare i listini delle distribuzioni, per esempio in questo caso di 01”.

www.cinemasrl.com

Cristiana Paternò
21 Dicembre 2016

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