Jackie e l’eredità di JFK

arriva in sala con Lucky Red il 23 febbraio l’attesissimo film di Pablo Larrain, sull’emblematica figura di Jackie Kennedy


Reduce da tre meritatissime nomination agli Oscar – Miglior Attrice Protagonista, Migliori Costumi e Miglior Colonna Sonora – eletto Film della Critica dal SNCCI, vincitore a Venezia del premio per la Miglior Sceneggiatura e del Premio Platform a Toronto, arriva in sala con Lucky Red il 23 febbraio l’attesissimo Jackie di Pablo Larraìn, sull’emblematica figura di Jacqueline Kennedy (magistralmente interpretata da un’intensa Natalie Portman) e in particolare sul suo modo di affrontare il lutto conseguente l’omicidio del marito JFK.

‘Jackie’ aveva solo 34 anni quando lui venne eletto. Elegante, piena di stile, forte, intelligente, carismatica e con un’immagine riconoscibilissima. Poi, il 22 novembre 1963, l’assassinio: l’abito rosa di Jackie si macchia di sangue. Cosa può aver provato lei, che era seduta accanto a lui in quel momento? Come sono stati i giorni successivi per lei, annegata nel dolore, i figlio lontani, e gli occhi del mondo puntati addosso? Da più parte è stata definita ‘regina senza corona’, e il film questa caratteristica la mette in scena con grazia, incedere lento e la dovuta solennità.

A Larraìn interessano la Storia e i suoi protagonisti, come aveva dato prova in NO! I giorni dell’arcobaleno e Neruda, ma qui è la problematica su ideali e lascito a prendere il sopravvento: “Non avremo mai certezze su Jackie – dichiara il regista – Non conosceremo il suo profumo, o che luce avesse negli occhi quando la incontravi. Tutto ciò che possiamo fare è cercare, e mettere insieme un film fatto di frammenti. Brandelli di ricordi, luoghi, idee, immagini, persone. Il Presidente morì giovane, i pochi successi conseguiti rischiavano di essere dimenticati. Persino mentre era offuscata dal dolore, Jacqueline Kennedy sapeva che qualcuno avrebbe dovuto portare a compimento la sua storia. Nel corso di pochissimi giorni riuscì a trasformare suo marito in una leggenda. Definì la sua immagine e rafforzò quella che sarebbe stata la sua eredità politica . E facendo questo divenne lei stessa un’icona, conosciuta per sempre  in tutto il mondo con il suo solo nome di battesimo”.

La pellicola segna anche l’ultima interpretazione di John Hurt, nei panni del confessore della protagonista. L’ attore britannico è infatti deceduto il 25 gennaio a 77 anni, dopo una lunga battaglia contro il cancro.

Andrea Guglielmino
30 Gennaio 2017

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