Slam vola nel mondo con Netflix

Una distribuzione internazionale in 189 paesi dal prossimo 15 aprile, grazie a Netflix e all'accordo siglato con Indigo Film e Rai Cinema per Slam Tutto per una ragazza, il nuovo film di Molaioli


Una distribuzione in 189 paesi dal prossimo 15 aprile, grazie a Netflix e all’accordo siglato con Indigo Film e Rai Cinema per Slam Tutto per una ragazza, il nuovo film di Andrea Molaioli (leggi la nostra intervista). Merito della popolarità internazionale di Nick Hornby, visto che il film è l’adattamento del suo romanzo Tutto per una ragazza (Guanda). Ma anche merito della capacità del film di parlare un linguaggio universale, come sottolinea la produttrice Francesca Cima. Slam, che ha debuttato al Festival di Torino e che da noi uscirà in sala il 23 marzo con Universal, è un progetto che nasce con una vocazione internazionale. “Viene da un libro importante ed è all’interno della nostra linea editoriale di cinema rivolto ai ragazzi”, dice ancora Cima.

A dare la notizia, nella sede romana della Indigo, per l’occasione aperta ai giornalisti, anche l’ad di Rai Cinema Paolo Del Brocco. “L’aspetto generazionale del film – dice Del Brocco, reduce dalla trasferta hollywoodiana di Fuocoammare – è comune ai vari paesi, quindi anche se è spesso difficile piazzare il nostro cinema all’estero, stavolta l’attrattiva era forte”. Tra l’altro il romanzo di Hornby era stato opzionato in vari territori, ma l’Italia, per una volta è arrivata per prima. Confezionando nell’adattamento di Molaioli, Ludovica Rampoldi e Francesco Bruni, una versione tutta italiana e credibile della storia di Sam (Ludovico Tersigni), sedicenne appassionato di skateboard che si trova a vivere l’esperienza della paternità precoce – come era accaduto a sua mamma e a sua nonna, quasi per una maledizione familiare – quando la sua ragazza Alice (Barbara Ramella) rimane incinta. Naturalmente la vicenda viene spostata a Roma, tra i Parioli e Boccea, con un accenno di scontro sociale tra le famiglie dei due ragazzi, quella strampalata di Sam, composta da una mamma quasi coetanea del figlio (Jasmine Trinca) e da un padre assente e irresponsabile (Luca Marinelli) e quella borghese di Alice, che ruota attorno al papà avvocato (Pietro Ragusa).

Per lo sceneggiatore Francesco Bruni, che ha in uscita anche il nuovo film da regista, è stato facile partire da un romanzo “che abbiamo tutti amato moltissimo e che piace tanto anche ai ragazzi: mia figlia lo adora e persino mio figlio, che preferisce lo skate e il rap alla lettura, non l’ha disdegnato. Una sua qualità è di trattare i giovanissimi come persone, con i loro lati oscuri, senza dare nulla per scontato”. E sul fenomeno sociale: “Mentre in Inghilterra c’è effettivamente un’emergenza di giovanissime che rimangono incinte, qui da noi è un fatto eccezionale, tranne che al cinema” (il riferimento è all’altro film sulla paternità di un adolescente, Piuma di Roan Johnson). Ludovica Rampoldi insiste sulla possibilità di rappresentare i teen in presa diretta, senza distanza. E poi “paure e dubbi intorno a gravidanza sono gli stessi in tutto il mondo”. Mentre Molaioli, che con questo film ha impresso una bella virata al suo cinema, fin qui drammatico, rivela che da tempo voleva narrare questa età della vita in cui possiamo cambiare idea e sbagliare, tornare indietro e sbagliare di nuovo. “Volevo dare a questi giovani personaggi la capacità di fare, al di là delle descrizioni e dei luoghi comuni di una generazione nullafacente e disimpegnata e credo che il film abbia una dimensione leggera ma non superficiale”.

Personaggio chiave di questa versione italiana, e diverso da quello del romanzo, è quello di Jasmine Trinca, una mamma appena trentenne, amica e complice di Sam, ma anche capace, quando è necessario, di aiutarlo a rialzarsi da una brutta caduta. “Con questo film – racconta l’attrice – ho in un certo senso chiuso un cerchio della mia vita. Proprio Andrea Molaioli mi fece il primo provino per La stanza del figlio di Nanni Moretti e così non potevo non capire ed essere vicina agli attori giovanissimi, alla loro prima prova, come era stato per me, che avevo all’epoca 19 anni”. 

Infine una buona notizia per gli appassionati: Tony Hawk, che nel film è il guru e lo spirito guida di Sam e che da molti è considerato il più grande in questo sport che è anche filosofia di vita, è stato appena tradotto in italiano e proprio grazie al film la sua autobiografia Professione Skater uscirà da noi con Salani Editore. Hawk sarà ospite di Fazio a Che tempo che fa.

Cristiana Paternò
07 Marzo 2017

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