Che sfiga: i miei non sono separati!

Esce il 30 marzo in 30 copie con Europictures la commedia per ragazzi La mia famiglia a soqquadro di Max Nardari


Esce il 30 marzo in 30 copie con Europictures la commedia per ragazzi La mia famiglia a soqquadro di Max Nardari. Martino è un bambino di 11 anni che, arrivato nel nuovo mondo della scuola media, si trova di fronte ad una realtà inaspettata: i suoi genitori non sono separati! È l’unico della classe ad avere ancora i genitori insieme… Pian piano inizia ad invidiare ai compagni i sontuosi viaggi, le vacanze e i regali ricevuti dai genitori e dai loro rispettivi nuovi partner che fanno a gara per accaparrarsi l’affetto dei figli. Da qui scatta in lui l’idea diabolica: far separare i suoi genitori per diventare un bambino come tutti gli altri e godere anche lui degli stessi fantastici benefici dei compagni di scuola.

“E’ un po’ una storia autobiografica – dice il regista – anch’io ero in collegio e mi sentivo fuori dal gruppo. Anche solo 40 anni fa era considerato un’onta avere i genitori separati, oggi è il contrario. Ho elaborato un mio corto del 2008 che si chiamava Il regalo più bello. E il regalo più bello è l’amore e il rispetto reciproco, pensando ai figli. Anche se si decide di non essere più insieme. Volevo che il film avesse un approccio assolutamente laico. Stare insieme non è meglio di non stare insieme ma questo non impedisce di essere comunque una famiglia. Il film ha partecipato a un festival a Tokyo, è stato venduto alle linee aeree inglesi, ci sono opzioni per la Cina e anche qualcuna per un remake Usa, dal produttore di The Ring. Sono contento, ma manca l’Italia. Peccato non essere riusciti a distribuirlo a Natale, ma sarebbe stato controproducente”.

Il papà di Martino è Marco Cocci, che dice: “finalmente un ruolo diverso dal solito. Mi ero rotto le scatole di fare sempre il tizio che si fa le canne e si circoda di donne. Qui sono goffo, sfigato. Sono un Clark Kent che non si trasforma mai in Superman”. Bianca Nappi è la mamma: “Anche per me un ruolo diverso dal solito – commenta l’attrice – al cinema ci sono solo le femmes fatales o le mogli inciabattate coi bigodini. Anna è un buon compromesso. Moglie in ciabatte che, se vuole, può diventare molto attraente. E’ un percorso da attrice importante. Il film è leggero ma ha degli spunti antropologici originali”. “E’ stato molto divertente – commenta il piccolo e bravo protagonista Gabriele Caprio – molti miei coetanei pensano solo al cellulare e alle console ma l’importante è avere una famiglia che ti vuole bene e con cui passare del tempo felice. Con Max ho sperimentato sul personaggio. Lo abbiamo reso simpatico, a un certo punto cammino come Michael Jackson per fare il bullo a scuola”.

Ruolo piccolo ma significativo per Eleonora Giorgi, nei panni di nonna Fiore: “Gli artisti danno il meglio quando parlano di sé stessi, e in questo film c’è molto di Max. E’ vero, viviamo in un mondo laico, però non mi piace quando invece di idolatrare Dio si idolatra il denaro. Ed è il problema di Martino: lui invidia ai compagni gli oggetti che vengono dal denaro, poi scopre in verità l’importanza dei sentimenti. A parte questo credo che il mio sia un ruolo bellissimo. Al cinema fai Lolita fino a 58 anni, tutta strizzata in vestiti strettissimi, poi passi a fare solamente A spasso con Daisy. Come nel 1800, la vecchia nonna sul divano sotto pasticche. Fiore è una donna autonoma anche a sessant’anni, è una star di Broadway e forse proprio per questo sua figlia ha deciso invece di dedicare la sua vita al marito e ai figli, sacrificando sé stessa. Che poi sarebbe quello che avrei fatto volentieri anch’io, ma il destino per me aveva in serbo altro. Sono stata fortunata, ho avuto successi e soddisfazioni, e alla fine comunque degli uomini abbastanza generosi da voler condividere con me la genitorialità. Ho dei figli stupendi e mi considero più fortunata di tante altre”.

Andrea Guglielmino
24 Marzo 2017

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