Indivisibili trionfa in Marocco

Due anni dopo la vittoria de Il giovane favoloso, l’Italia torna sul gradino più alto del podio al 23° Festival del Cinema Mediterraneo di Tétouan con Indivisibili di Edoardo De Angelis


Il cinema italiano trionfa al 23° Festival del Cinema Mediterraneo di Tétouan. Due anni dopo la vittoria de Il giovane favoloso di Mario Martone, l’Italia torna sul gradino più alto del podio con Indivisibili di Edoardo De Angelis, che si è aggiudicato il Grand Prix de la Ville de Tétouan (del valore di circa 7.000 euro). La giuria, presieduta dal regista Panos Karkanevatos (Grecia) e composta dalla giornalista italiana Cristiana Paternò, dallo storico francese Francis Bordat, dall’attrice e produttrice Kadhy Toure (Costa D’Avorio), dalla sceneggiatrice marocchina Fatima Loukili e dall’attrice spagnola Cristina Plazas ha attribuito il prestigioso riconoscimento al film di De Angelis. Il Premio speciale della Giuria è andato a Godless di Ralitza Petrova (Bulgaria/ Danimarca/ Francia), il premio alla miglior opera prima a A Good Wife di Mirjana Karanovic, Miglior attrice la spagnola Carmen Machi per La puerta abierta di Marina Seresesky, Miglior attore Amr Saad per Mawlana di Magdi Ahmed Alì (Egitto), due le menzioni speciali al greco Park di Sofia Exarchou e al marocchino Headbang Lullaby di Hicham Lasri.

Forte la presenza femminile sia nelle giurie che nella selezione del concorso ufficiale che ha presentato principalmente storie di donne e molti film diretti da registe, anche tra i premiati. Tra gli eventi speciali proposti dal festival, il Forum delle Film Commission del Mediterraneo che ha visto per l’Italia la presenza di Luciano Sovena, presidente della Fondazione Roma Lazio Film Commission che ha annunciato il lancio di una piattaforma per il cinema del Mediterraneo, che sarà annunciata ufficialmente a Cannes, dove ci sia uno scambio di idee, di contributi, per realizzare film in coproduzione d’interesse comune. “Presto verrà proposto un accordo tra questi paesi del Mediterraneo per una nuova forma di collaborazione culturale, sociale e industriale”.  

Nell’ambito del festival si è svolto il convegno “Quando il cinema supera le frontiere” a cui ha preso parte il critico Beatrice Fiorentino: “Un’incredibile occasione di arricchimento culturale che trova il suo punto di forza nell’incontro, la condivisione e lo scambio di vedute, di prospettive, di approcci. In particolare questa edizione, soffermandosi sul tema della frontiera e sul potere del cinema di oltrepassare le barriere imposte dall’uomo, ha offerto l’opportunità di indagare la natura stessa della settima arte sotto diversi punti di vista: dagli aspetti più puramente linguistici e narratologici, fino all’imprescindibilità di un percorso estetico militante nell’affrontare temi di attualità come i fenomeni migratori che investono il Mediterrraneo”.

A completare la delegazione italiana Mario Brenta con Delta Park, documentario co-diretto con Karine De Villiers e presentato a Tètouan in concorso nella sezione documentari, che ha assegnato il premio per l’opera prima alla regista francese Bénédicte Pagnot per il suo Islam pour memoire (il film ha ottenuto anche la menzione della Giuria). Premiato anche il libanese Those Who Remain di Eliane Raheb. Nella giuria del documentario era presente anche la critica cinematografica e sceneggiatrice italiana Patrizia Pistagnesi

redazione
03 Aprile 2017

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