All’Italian Pavilion l’incontro-scontro tra pellicola e digitale

Si è tenuto l’incontro “Dall’Hub su Cloud per produzioni globali, alla pellicola per conservare i film”, a cura di Augustus Color


CANNES – Si è tenuto oggi all’Italian Pavilion l’incontro “Dall’Hub su Cloud per produzioni globali, alla pellicola per conservare i film”, a cura di Augustus Color, che ha avanzato importanti considerazioni sul tema della conservazione dei dati utilizzati per la produzione dei film nell’epoca del digitale. Paradossalmente, sembra esserci un ritorno alla pellicola, come sottolinea Chris Richter, VP Motion Picture & Entertainment of Eastman Kodak Company. Molti registi come Steven Spielberg, Ridley Scott, Quentin Tarantino e Christopher Nolan hanno dichiarato di prediligerla per la realizzazione dei film e per le sue doti qualitative, ma usare la pellicola potrebbe rivelarsi vantaggioso anche semplicemente a scopo di conservazione: i dati digitali infatti vanno facilmente incontro a obsolescenza, e se salta un hard disk il suo contenuto può risultare irrecuperabile. La pellicola invece, può essere restaurata.  Questo il tema della prima parte dell’incontro:  “The importance of Film…in the Digital Age”.

Vero però anche che non è possibile pensare di produrre materiale audiovisivo senza ricorrere allo scambio digitale di informazioni, che diventa un tema sempre più complesso e sensibile man mano che aumentano le coproduzioni e le persone coinvolte nello scambio sono sempre di più e sempre più dislocate. Occorre un sistema sicuro per potersi scambiare i dati dove tutte le persone addette possano accedere facilmente, e che agevoli anche la lavorazione del materiale nonostante le distanze geografiche (ad esempio che un operatore a Milano possa mandare in maniera rapida il materiale girato a Los Angeles), e che inoltre permetta di conservare non solo il prodotto finito, ma anche i vari step: “pensiamo agli effetti digitali di un palazzo che crolla – dice Augusto Pelliccia di Augustuscolor – posso mapparli e poi cambiare il vestito del palazzo per farlo crollare in un altro film, ma devo avere i dati archiviati e recuperabili in maniera agevole”. Di questo si parla nella seconda parte dell’incontro, “Un Hub su Cloud per un ecosistema globale delle produzioni”: Giovanni Contri, VP Operations di WCPMedia Services, racconta di come funziona la piattaforma Cloud e sicura che permette alle società di produzione internazionali di avere un unico Hub per la gestione del girato e di materiale postprodotto, per la creazione di un ecosistema di produzione e collaborazione efficiente e globale.

“Chi vincerà la Waterloo tra Pellicola e Digitale?”
: prova a rispondere il Prof. Gianni Celata, Università degli Studi Roma Tre. Ci racconta della revenge della pellicola nello storage – che è decisamente vantaggioso in termini economici – rispetto al Cloud; ovviamente i nuovi device digitali e la distribuzione internet producono un mercato per i prodotti audiovisivi di estrema ampiezza in termini di tempi di visione e di territori che è già il presente. “Forse non si tratta di vera battaglia – dice il professore – ma di capire quali sono i ruoli di ciascuno strumento e la loro rilevanza dal punto di vista economico. La pellicola può essere una buona base per il digitale anche per la sua capacità di trasmettere dati maggiori : la fotografia, l’incarnato dei volti. Se si gira in pellicola e poi si acquisisce in digitale, vengono mantenuti”.

E si arriva dunque alla conclusione: “La Pellicola come Archivio del digitale”, ultima parte del panel condotta proprio da  Augusto Pelliccia di Augustus Color, che spiega come il supporto pellicola rappresenti una certezza affidabile, economica e duratura, per l’input nel digitale di tutti i dati e i metadati che solo la pellicola sa rendere in termini ampi. “Il Master in pellicola non solo è la sorgente più efficace per una resa migliore in formato digitale ma anche il modo ad oggi migliore per la preservazione sia del digitale che dei film restaurati – dice – bisogna solo uscire dalla mentalità secondo cui il problema finisce quando è finito il film, e dare uno sguardo anche al futuro”.

Andrea Guglielmino
20 Maggio 2017

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