ShorTS, osservatorio sul cinema del presente

Si è conclusa a Trieste la diciottesima edizione del festival dedicato al cortometraggio e al cinema italiano emergente. Ce ne parla una delle curatrici, Beatrice Fiorentino


TRIESTE – Diciotto anni. Una ricorrenza molto speciale che coincide con il raggiungimento della maggiore età, ossia di quel momento della vita in cui ci si affaccia all’età adulta, alla maturità e alla consapevolezza, senza che sia stato ancora archiviato il periodo della scoperta e dell’incoscienza. ShorTS International Film Festival, di cui si è conclusa sabato sera la diciottesima edizione a Trieste, è infatti ancora mosso dall’entusiasmo dei primi anni. Eppure, nel percorso che ci ha portati fino a oggi, anche grazie alla determinazione della direttrice e presidente Chiara Valenti Omero, qualcosa è davvero cambiato. E una nuova identità, ancorché fedele alle origini, si è andata via via definendo. Crescenti inquietudini e curiosità hanno fatto sì che la manifestazione che in molti ancora ricordano come “Maremetraggio” si sia orientata sempre più verso un lavoro di ricerca, abbia sviluppato competenze e proposte cinematografiche più precise, senza tuttavia abbandonare quel clima di “festa” che da sempre la contraddistingue.

Durante la nove giorni appena terminata, ShorTS non ha mai distolto lo sguardo dalla realtà del presente. Non sono mancate le occasioni per divertirsi, certo, tra scintillanti auto d’epoca chiamate a raccolta per accogliere l’anteprima mondiale del documentario di Marco Spagnoli Motori ruggenti e proiezioni sotto le stelle accompagnate dalla musica dal vivo della Zerorchestra (come è successo durante la serata di chiusura, affidata alla commedia di King Vidor Show People). Non sono mancate le occasioni per dialogare con le più giovani generazioni e avvicinarle al cinema attraverso la ormai attesissima sezione Sweets4Kids dedicata ai bambini e ragazzi dagli 8 e i 13 anni, né per creare momenti di incontro e di scambio tra addetti ai lavori com’è accaduto durante il panel sulla produzione organizzato in collaborazione con AGICI “Produco quando voglio. O smetto?”, o per approfondire la conoscenza di una delle tendenze cinematografiche più innovative del momento, il cinema del reale, attraverso l’esperienza diretta di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti.

Ma soprattutto, ShorTS ha voluto mettere in relazione le immagini con il mondo, con tutti quegli avvenimenti che fuori dallo schermo stanno sconvolgendo le coordinate del presente e si sono tradotte in cinema, in discorso estetico e politico. Da cosa si evince? Non solo dalla selezione di corti e lungometraggi in tutte le sue categorie (compresa quella per bambini, dove il giovanissimo selezionatore Tommaso Gregori, 13 anni appena compiuti, ha inserito per i suoi coetanei – tra altre – l’animazione turca The Box, in cui si racconta in breve la tragedia dei bambini siriani in fuga dalla guerra), ma anche dalla composizione del palmarès, a dimostrare il fatto che anche le giurie, in maniera del tutto autonoma e indipendente, hanno voluto cogliere, e magari appoggiare, questo particolare segnale di attenzione. A vincere il Premio al miglior cortometraggio è stato infatti lo sloveno Damjan Kozole, che nel suo Meje (nella foto) descrive in una sola inquadratura l’arrivo di una colonna di migranti scortati da soldati e polizia, in rotta verso il campo profughi di Brezice. A fare centro non è solamente l’attualità del tema, ma la scelta estetica del regista, che attraverso il piano sequenza sottolinea il capovolgimento nella nostra percezione del mondo e la drammatica irruenza della guerra, tragedia di fronte alla quale non si può distogliere lo sguardo.

Anche la composizione della sezione “Nuove Impronte”, dedicata ai talenti emergenti del cinema italiano in formato “lungo”, descrive un mondo in trasformazione. Le sette opere che la compongono (Babylonia Mon Amour, Cuori puri, Orecchie, Il più grande sogno, Sagre balere, I tempi felici verranno presto, Upwelling – La risalita delle acque profonde) hanno in comune il forte senso di straniamento di fronte a una società in radicale trasformazione. A vincere il Premio al miglior lungometraggio, scelti ex aequo dalla giuria composta da Alessandro D’Alatri, Manuela Mandler, Luciano Sovena, Alessio Vassallo e Daniela Virgilio, sono stati: Alessandro Aronadio per Orecchie, che è riuscito a trasferire il malessere esistenziale del suo protagonista nel genere della commedia, e l’esordiente Pierpaolo Verdecchi con il documentario Babylonia Mon Amour, viaggio all’interno di una comunità di senegalesi a Barcellona, metropoli al tempo stesso attraente ed escludente, assurta a simbolo della fine del “sogno europeo”. Last but not least (il lungo elenco dei premi è riportato in calce), a conquistare il premio della critica assegnato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), è stato Upwelling – La risalita delle acque profonde, firmato da Silvia Jop e Pietro Pasquetti, un film inatteso e sorprendente il cui sguardo vitale e utopistico sulla vita sociale e politica, racconta grandi e piccole resistenze al pensiero e all’agire dominante.

Di seguito l’elenco dei vincitori:

SEZIONE MAREMETRAGGIO   
Premio EstEnergy al miglior cortometraggio a Meje di Damjan Kozole 
Premio Makinarium alla migliore animazione ed effetti visivi a Kaboom di Romain Daudet Jahan   
Premio Studio Universal al miglior corto italiano a Djinn Tonic di Domenico Guidetti   
Premio Premiere Film al miglior corto non distribuito assegnato ex aequo a Samedi Cinema di Mamadou Dia e Siyah Çember di Hasan Can Dağlı   
Premio Oltre il Muro al miglior corto italiano a A Girl Like You di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi   
Premio Trieste Caffè al miglior corto votato dal pubblico a Candie Boy di Arianna Del Grosso   
Premio AMC al miglior montaggio italiano a Lo Steinway di Massimo Ottoni (montaggio di Salvatore Centoducati e Massimo Ottoni)   
Premio Mercurius al miglior corto a tematica junghiana a Death in a Day di Lin Wang

SEZIONE NUOVE IMPRONTE   
Premio Hera Comm al miglior film ex aequo a Orecchie di Alessandro Aronadio e Babylonia Mon Amour di Pierpaolo Verdecchi   
Premio Bakel al miglior film votato dal pubblico a Babylonia Mon Amour di Pierpaolo Verdecchi
Premio ANAC alla migliore sceneggiatura a Luca Infascelli, Carlo Salsa, Greta Scicchitano e Roberto De Paolis autori del film Cuori puri diretto da Roberto De Paolis
Premio AGICI alla migliore produzione di lungometraggio di finzione a Costanza Coldagelli e la produzione Matrioska per Orecchie di Alessandro Aronadio
Premio AGICI alla migliore produzione di lungometraggio di documentario a Daniele Pitton e la produzione La Fournaise per Sagre Balere di Alessandro Stevanon
Premio SNCCI al miglior film votato dalla giuria del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici a Upwelling – La Risalita delle acque profonde di Silvia Jop e Pietro Pasquetti

SEZIONE SWEETS4KIDS

Premio SweeTS4Kids al miglior corto a Einstein-Rosen di Olga Osorio
Inoltre: Premio Prospettiva a Daphne Scoccia, magnifica interprete di Fiore di Claudio Giovannesi, per la sua adesione al personaggio, il carisma “maudit” e la presenza scenica già presenti al suo debutto.
Premio Conferma a Claudio Giovannesi, per aver saputo imporsi sulla scena autoriale dimostrando il suo talento artistico, segnando una fondamentale inversione di tendenza nel panorama cinematografico italiano.  
La menzione speciale del progetto Migrarti va a Le Afriche delle nostre pianure, riconoscimento ritirato da Alberto Cicala e Paolo Luigi De Cesare.

Beatrice Fiorentino
10 Luglio 2017

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