Mr. White a Giffoni

Bryan Cranston, tra i protagonisti della serie Breaking Bad, ha incontrato i ragazzi delle giurie per parlare del suo personaggio: "Ho pianto quando abbiamo girato l'ultimo episodio"


GIFFONI VALLE PIANA – Breaking Bad è una delle serie tv più seguite dai ragazzi e l’attore e regista Bryan Cranston, il Mr White della serie, è uno di quegli attori che le giurie aspettavano di incontrare con maggior interesse al Festival di Giffoni. E lui non li ha delusi. Simpatico, disponibile, generoso nei suoi racconti, Cranston – una nomination agli Oscar, 4 Emmy Awards, un Golden Globe – ha cercato di raccontare se stesso seguendo il filo delle tante domande dei ragazzi.

Visibilmente contento di essere fra loro (“Mi fa molto più piacere essere qui con voi anziché con i giornalisti”, dice scherzando), si sofferma sul suo lavoro spiegando quanto sia importante per un attore non giudicare il proprio personaggio (a proposito della cattiveria del professore di chimica Mr. White) ma connettersi con le sue emozioni, con le sue evoluzioni, i suoi cambiamenti soprattutto in una serie sviluppata su un arco temporale ampio.  

Del resto è entrato talmente in connessione che, confessa, di aver pianto per l’ultimo episodio: ”Il creatore Vince Gilligan è riuscito in un’impresa delicatissima, trovare il modo perfetto per dire addio a Walter White. È stato triste averlo lasciato ma non poteva succedere in circostanze migliori”, spiega. “Una qualità dell’attore è saper fare appello alle proprie abilità, saper fare ricerche, incontrare persone che possano aiutare a far capire e sentire di più il personaggio”, prosegue. “Bisogna sapersi aprire alle emozioni anche se sai che certe emozioni non ti faranno sembrare una bella persona agli occhi del pubblico. Inoltre stare su un personaggio per tanto tempo ti porta a diventare parte di lui, cominci ad essere critico nei suoi confronti ma allo stesso tempo provi a proteggerlo e fai in modo che niente dall’esterno possa disturbarlo”.

Sul lavoro di squadra nel cinema racconta come il saper recitare insieme aggiunga qualità: “Il rapporto che c’è tra attore, scrittore e regista è molto stretto, si finisce per diventare come fratelli e sorelle. E la cosa migliore è mettersi in una posizione che non ci faccia mai sentire perfettamente a nostro agio anche quando abbiamo successo, bisogna guadagnarsi sempre il rispetto di chi ti lavora a fianco”.

A un ragazzo che gli ha chiesto quali suggerimenti gli darebbe se fosse suo figlio e se volesse diventare un attore, Cranston ha risposto: “Se fossi mio figlio ti direi ‘sii un bravo ragazzo’. Se farai l’attore ti direi: ‘Visto che sei un bravo ragazzo prenditi dei rischi perché, se sei una brava persona e cadi, riesci a rialzarti subito’. E’ importante fare ciò che può renderci davvero felici nella vita senza seguire le mode o il successo. Non ci sarà mai in una società una mancanza di attori, di registi, di sceneggiatori. Fate questo mestiere solamente se sentite davvero che è ciò che può rendervi felici. Quando arrivano i momenti negativi e fai un lavoro che ami diventa più facile affrontarli”. 

Rosa Ferro
21 Luglio 2017

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