Beppe Fiorello e Favino, “scomparsi” per diventare star

Nella commedia Chi m'ha visto diretta da Alessandro Pondi e che sarà nelle sale dal 28 settembre, Beppe Fiorello è un chitarrista che organizza la sua sparizione insieme all'amico Pierfrancesco Favino


Si chiama Martino Piccione e in Italia non lo conosce nessuno, ma se fosse a New Orleans si chiamerebbe Martin Bird e allora sì che sarebbe qualcuno. Nella commedia Chi m’ha visto diretta da Alessandro Pondi e che sarà nelle sale dal 28 settembre, Giuseppe Fiorello è un chitarrista. Pugliese di Ginosa, gira l’Italia sostituendo all’ultimo momento musicisti più famosi di lui restando nell’ombra durante tutto il concerto. Come in una delle prime scene del film in cui si trova per caso accanto a Jovanotti in una data del tour Lorenzo negli Stadi. Ma nulla di più, nessuno sa che quello è lui.

Beppe Fiorello è anche co-sceneggiatore e produttore con Ibla Film, Rosa Film del fratello Rosario, il sostegno di Rai Cinema e Rodeo, oltre alla collaborazione di Apulia Film Commission. “Il film nasce da un soggetto del chitarrista Martino De Cesare, una storia vera ispirata a un episodio vissuto da lui tornando a casa da una tournée, quando trovò sua madre più attenta a un programma tv sulle persone scomparse che al suo ritorno e immaginò di scomparire per farsi notare”, spiega l’attore, che nel film si lascia convincere dall’amico d’infanzia Peppino, interpretato da Pierfrancesco Favino che recita in dialetto pugliese, a organizzare insieme la sua sparizione in una casa in pietra disabitata e isolata, per portare l’attenzione su Martino Piccione anche con l’aiuto della trasmissione televisiva “Scomparsi” condotta dalla buffa Simonetta Sabelli De Santis, interpretata da Sabrina Impacciatore

“Viviamo in un’epoca – continua Fiorello – in cui tutti vogliono esserci. Se passi un giorno senza postare qualcosa sui social network non esisti. Ma non volevo lanciare un messaggio, volevo approfondire lo spunto della storia di questo musicista trascurato per far divertire il pubblico”. La commedia è giocata sul rapporto tra i due amici Martino e Peppino, diversissimi, uno riservato e serio, l’altro cialtrone e senza vergogna, una sorta di cowboy che passa le giornate bevendo sambuca su un’ape car. “Quando ho proposto il copione a Pierfrancesco Favino pensavo mi dicesse di no. Invece mi ha detto di essersi divertito da morire e che avrebbe partecipato a patto di potersi lasciare andare visto che non gli fanno mai fare film comici. Sul set abbiamo improvvisato molto, si è creata una sintonia incredibile. E’ stato divertente e liberatorio, anche per me che non interpreto mai ruoli comici”.

Anche la musica è protagonista del film, con la colonna sonora composta da Fabrizio Palma e Daniele Bonaviri e per la presenza di alcune pop star che con dei piccoli video chiedono il ritorno di Martino. Rivendicando la libertà e l’interesse di lavorare sia in cinema che in tv “anche se in Italia abbiamo ancora troppi steccati per capirlo”, attualmente Giuseppe Fiorello è alle prese con un progetto di fiction importante sulla storia di Domenico Lucano, il sindaco di Riace che ha creato un modello virtuoso di accoglienza per immigrati e profughi che coinvolge tutta la comunità e che viene portato come esempio nel mondo. 
  

Barbara Sorrentini
27 Settembre 2017

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