Il coraggio di una bambina nell’Afghanistan dei talebani

Il cartone animato The Breadwinner, prodotto da Angelina Jolie, ha aperto Alice nella città: storia di una bambina di 11 anni nella Kabul governata dagli estremisti


Sono più di diecimila le prenotazioni degli studenti per Alice nella città, la sezione autonoma e parallela della Festa di Roma, che ha come quartier generale, proprio accanto all’Auditorium, Casa Alice, spazio dedicato agli incontri stampa e alle masterclass con i protagonisti che accompagneranno questa 15esima edizione. Il primo incontro con il ciclo “Stand Up for Creativity” dedicato ai mestieri del cinema è stato oggi quello con Fulvio Lucisano sulla professione del produttore. Grande attesa per Orlando Bloom che il 4 novembre sarà a Roma sia per partecipare a un incontro aperto al pubblico alle 12.30 insieme a Maya Sansa, sia per accompagnare il film Romans dei fratelli Shammasian che lo vede protagonista e che sarà proiettato sempre il 4 novembre alle 22.30 al cinema Admiral di piazza Verbano. Tra gli ospiti di Alice anche Sophie Nélisse, giovane attrice canadese che ha raggiunto la fama internazionale grazie al ruolo da protagonista in Storia di una ladra di libri di Brian Percival, adattamento cinematografico del romanzo “La bambina che salvava i libri” di Markus Zusak. La giovane Sophie è la protagonista di Worst Case, We Get Married di Léa Pool, presentato nella sezione Panorama.

Intanto ha aperto le danze del concorso un bel film d’animazione ambientato nella Kabul devastata dalla dittatura dei Talebani, The Breadwinner, prodotto da Angelina Jolie e proposto in collaborazione con la Festa. Tratto dall’omonimo bestseller di Deborah Ellis (in Italia è intitolato “Sotto il burqa” e lo pubblica la Bur), il film, con tocco delicato ma senza fare sconti alla cecità dell’oppressione delle donne in Afghanistan, racconta la coraggiosa esperienza di una ragazzina di undici anni costretta a travestirsi da ragazzo per dare sostentamento alla madre e alla sorella. Dopo che il padre, peraltro invalido per le ferite di guerra, è stato ingiustamente incarcerato, le donne, che non possono uscire di casa se non accompagnate da un uomo, non sanno come andare avanti. Impossibile persino fare la spesa al mercato o andare al pozzo a prendere un secchio d’acqua. E’ la piccola Parvana, educata dal padre che le ha insegnato non solo a leggere e scrivere ma soprattutto ad ascoltare e raccontare storie (che contengono la storia del suo travagliato Paese e rappresentano una linea narrativa parallela del film), ad avere l’idea di tagliarsi i capelli e fingersi un ragazzo per potersi “guadagnare il pane”, come dice il titolo. Una storia di dignità femminile in versione animazione che ricorda, per certi versi, Persepolis di Marjane Satrapi.

The Breadwinner
, coproduzione tra Irlanda, Canada e Lussemburgo, è prodotto da Cartoon Saloon, una piccola società irlandese ammirata per i due lungometraggi del suo fondatore, Tomm Moore: The Secret of Kells (2009) e La canzone del mare (2014). La regia di questo cartone per giovanissimi che piacerà anche agli adulti è affidata a una donna, Nora Twomey, co-fondatrice di Cartoon Saloon, mentre la sceneggiatrice è Anita Doron. Alla diva americana, nota per il suo impegno umanitario, il compito di garantire l’interesse della platea internazionale. “Ho letto e studiato il folklore afgano, la poesia, la mitologia, l’arte, la musica, la cucina, la filosofia e tutto ciò su cui riuscivo a mettere le mani – racconta la regista – perché gli spettatori comprendano una storia così complessa e sconvolgente, era necessario presentarne il passato”. 

Non è escluso che The Breadwinner possa avere un seguito: il romanzo da cui è tratto fa parte infatti di una trilogia basata sul lavoro di ricerca della scrittrice Deborah Ellis che ha usato una serie di interviste fatte a donne afgane rifugiate in Pakistan per garantire la fedeltà e il realismo della vicenda accanto all’aspetto fiabesco.

Cristiana Paternò
26 Ottobre 2017

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