Capitan Mutanda, quando la biancheria trasforma in superoe

La famosa e fortunata serie letteraria statunitense per ragazzi "Captain Underpants", dopo la diffusione planetaria da 20 anni ad oggi, diventa un cartoon sull'amicizia, il potere e l'identità


ROMA. Capitan Mutanda compie 20 anni e come regalo per il pubblico approda sul grande schermo (fuori Concorso, Alice nella città) con l’omonimo cartoon di David Soren: era infatti il 1997 quando comparve sulle pagine dello scrittore statunitense Dav Pilkey, nell’omonima serie di libri per ragazzi, ben 12 tradotti in 20 lingue, valsi anche un Disney Adventures Kids Choice Award nel 2007, ma anche il bando da certe scuole, perché considerato inno al teppismo e alla disubbidienza contro le autorità, e all’uso del turpiloquio. Più che altro critiche invidiose ad una chiave narrativa di successo mondiale.

I pomeriggi nella casa sull’albero, come fosse una vera factory creativa, tra disegni e scrittura, diventano un romantico e innocuo modo per dare vita alla propria fantasia, qui quella dei due pestiferi Harold e George, bambini di quarta elementare che disegnano e “animano” con le parole il loro eroe immaginario, Capitan Mutanda.
La fantasia, si sa, spesso viene superata dalla realtà: succede infatti che per un banale schiocco di dita il signor Grugno, l’arcigno preside della scuola, sia vittima di ipnosi da parte dei due piccoli Harold e George, che lo trasformano – la primissima volta grazie ad un anello 3D dai super poteri – proprio nel loro eroe nato sulla carta.
Lui, Grugno, che detesta i bambini e sta per mettere a repentaglio l’amicizia dei due piccoli monelli, si ritrova così nei panni del loro paladino, e come ogni eroe che si rispetti possiede i propri accessori di rappresentanza ufficiale: un paio di mutande giganti e un mantello di poliestere rosso, ovvero una tenda prestata all’uso.

Solamente una spruzzata d’acqua fredda può far tornare Mutanda in Grugno, ma altrettanto un solo “clap” delle dita può indurre il contrario e: “veloce come un elastico, potente come uno sciacquone, esplosivo come un petardo”, Grugno in Mutanda si trasforma.
Esilarante e a concorso dell’efficace simpatia del personaggio proprio la sua fisicità, distante da quella canonica del super eroe scolpito nel fisico e portatore di bellezza, qui invece florido nella sua paciosa rotondità sovrappeso, che però non gli impedisce di essere comunque super!
Non meno buffo e accattivante l’antagonista, il Professor Pannolino, genio del male e nemico della risata.

Il titolo originale del film è Captain Underpants: The First Epic Movie, progetto in animazione 2D e 3D prodotto dalla DreamWorks Animation; confermato come il loro film d’animazione meno costoso, con un budget di 38 milioni di dollari, porta la regia del canadese David Soren (già Turbo, 2013).
Un’animazione dal disegno “tondo” e morbido, che in piccole sequenze attinge anche all’uso di materiali quali carta e tessuto, ma che per la più parte esplode nel suo essere un universo ipercromatico e super soft.
Il film, in sala in Italia dal 1° novembre, è distribuito da 20th Century Fox, ultima collaborazione tra i due colossi, poiché il futuro distributivo di DreamWorks porta il nome di Universal Pictures

Nicole Bianchi
28 Ottobre 2017

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