Il mélo che viene dal Brasile (con Vincent Cassel)

E’ tratto da un romanzo di Antonio Skarmeta O film da minha vida (The movie of my life) di Selton Mello, presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma


E’ tratto da un romanzo di Antonio Skarmeta il brasiliano O film da minha vida (The movie of my life) di Selton Mello, presentato oggi alla Festa del Cinema di Roma. La storia è quella di un ragazzo alle prese con i turbamenti adolescenziali ma soprattutto con la ricerca di suo padre (Vincent Cassel), che lo ha abbandonato per motivi a lui incomprensibili. E’ il 1963, e il cinema è per lui un rifugio dalle sfortune della vita. Proprio lì, in una sala di città, è destinata a risolversi gran parte della sua ricerca. Fotografia sognante, un po’ di mélo, un po’ di citazionismo per la nouvelle vague e la cultura francese, per un film godibile e commovente anche se non particolarmente originale.

“E’ stato lo stesso Skarmeta a proporre il film – dice il regista, che è anche interprete di un personaggio – e mi è sembrata una cosa incredibile. Mi sono molto identificato nel protagonista e nella sua crescita, è un personaggio assai ricco. Il suo rapporto con la famiglia mi ha ricordato i miei genitori, a cui ho dedicato il film. La musica ha un ruolo centrale, ci riporta proprio al periodo in cui i miei genitori sono cresciuti, ha un grande potere evocativo. E’ un momento in cui il cinema brasiliano si concentra su temi politici, questo invece mostra un momento ‘benedetto’ della vita.

E magari anche in questo senso può essere considerato politico”.Accompagna il regista la protagonista femminile, Bruna Linzmeyer che parla del suo personaggio: “Luna è dolcissima – dice – vede tutte le cose belle della vita come se le vedesse per la prima volta, e mostra questa visione al suo compagno, vede la vita come la vede chi vuole vedere il bello”.Il film è stato girato a Rio Grande del Sul, dove è presente una numerosa comunità italiana: “Si parla in dialetto – dice il regista – e sia la cucina che l’atmosfera sono molto vicine a quelle italiane, per questo siamo particolarmente felici di portare il film qui a livello internazionale. Cassel ha vissuto in Brasile per qualche tempo, mi conosceva come attore ed è stato felice di prendere parte al film, gli piaceva molto l’idea di parlare brasiliano con l’accento francese. Conferisce al film una forza mitica e questo è importante perché per me il film è anche un omaggio al cinema e alle sale, che non so quanto dureranno, con tutti questi streaming. Rispetto alla storia di Skarmeta ci sono stati dei cambiamenti, lo script è cambiato otto volte. Lui lo ha sempre supervisionato. Ho aggiunto scene e dato sfumature diverse ai personaggi, ad esempio quello che interpreto io, nel libro era semplicemente un amico del protagonista, qui diventa un punto centrale e il motore stesso della vicenda. E c’è una scena in cui Skarmeta appare, come padrone di un bordello. L’ho inserita io e l’ha scritta lui. Siamo ubriachi e parliamo della morte che se ne va in giro in bicicletta”.

Andrea Guglielmino
30 Ottobre 2017

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