La Grande Guerra di Tiberi esce in DVD

Leonardo Tiberi ha presentato all'AuditoriumArte il Dvd di 'Noi eravamo', il film a colori sulla grande guerra. Distribuito dall'Istituto Luce, il cofanetto offre contenuti speciali sui volontari


ROMA. “Leonardo Tiberi lo conosco fin da quando aveva i pantaloni corti, è sempre stato un grande regista” ha detto il presidente della Fondazione Roma Lazio Film Commission Luciano Sovena, per introdurre il film Noi eravamo, distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà.
Il critico cinematografico Steve Della Casa ha moderato l’incontro di presentazione del Dvd del film di Leonardo Tiberi nell’AuditoriumArte del Parco della Musica, mettendo in risalto, fin da subito, la particolarità di questo film: la mescolanza tra il footage di archivio dell’Istituto Luce e il cinema di finzione.

“Spero che sia un filone che abbia un seguito – ha detto il regista – L’idea era di far convivere fiction e repertorio e per far questo bisognava adeguare stilisticamente i due elementi, con il restauro e la colorizzazione. Gli spettatori dicono che non riescono a distinguere i due materiali: vuol dire che ha funzionato”.  
La prima Guerra Mondiale a colori, un’operazione che in Italia non si era mai vista prima del suo film precedente Fango e gloria – La Grande Guerra, che accosta gli attori ai personaggi storici di ieri, grazie alle nuove tecnologie digitali.
“L’altro aspetto inedito del film – ha aggiunto Tiberi – è che assieme alle tante tipologie di combattenti, nel film c’è un gran numero di persone che viene dall’estero per combattere in Italia, 20mila dall’Argentina per esempio, e poi c’è gente come Fiorello La Guardia, che viene in Italia per imparare a pilotare”.

Storia e finzione si mescolano, lasciando, però, al documento storico il ruolo di fil rouge del racconto, sia attraverso le immagini di repertorio, sia tramite la voce del futuro sindaco di New York, che racconta gli eventi da un grattacielo, nel 1933.
“Le grandi protagoniste del film, poi, sono le giovani crocerossine che all’epoca lasciarono il focolare domestico in 8mila – nel segno di un’emancipazione inaspettata – per salvare le vite”. Figure approfondite nei contenuti extra del Dvd, che contiene numerosi capitoli dedicati anche all’Aeronautica – che ha preso parte al film – e a tutti i combattenti volontari dell’epoca presenti sul campo.

“La collaborazione con Leonardo è nata un paio di anni fa grazie al film Fango e gloria – ha detto lo sceneggiatore Salvatore De Mola – un film che mi ha dato grandissime soddisfazioni. Ricordo la prima volta che me lo hanno proposto all’epoca e mi sembrava molto impegnativo, però ci ha consentito adesso, con questo secondo capitolo, di lavorare in maggiore tranquillità e sicurezza. In questo film rispetto al precedente la parte di finzione è maggiore: in Fango e gloria il 30 per cento del materiale era fiction e il 70 per cento era di archivio, mentre qui sono divisi 50 e 50. E l’incrocio tra repertorio e finzione si fa più impegnativo”.

Un’impresa non facile anche per gli attori, presenti in sala, che si sono trovati improvvisamente in una trincea, a recitare di fianco alle immagini di repertorio del secolo scorso “che stavano quasi a guardare”, ha fatto notare Steve Della Casa.
“È stato un esperimento riuscito – ha detto l’attore Alessandro Tersigni – abbiamo fatto rivivere un pezzo di storia, anche grazie ai veri costumi dell’epoca”. E sul personaggio di Fiorello La Guardia Yari Gugliucci, strappando una risata alla platea, ha detto: “Io e Fiorello eravamo simili solo nella statura. È stato un personaggio difficile da preparare. Quando sono arrivato sul set sembrava di stare nel film M*A*S*H*, con tutti quegli aerei dell’epoca. Allora ho pensato di aver perso qualche pagina del copione, perché siamo arrivati sul set e già eravamo in guerra! Ma Leonardo aveva scritto tutto, solo che non capivamo dove volesse arrivare. Poi invece, è stato un capolavoro. Cento di questi film! Per la storia, per gli attori, per il miracolo dell’Istituto Luce”.  

Il film, ha ricordato il regista, è stato supportato dal talento dei tecnici, come il direttore della fotografia Stefano Paradiso, che ha preso ispirazione dalle riprese video dell’epoca per scegliere le inquadrature, le ottiche, le luci e soprattutto nella fase di montaggio, quando ha dovuto assemblare il materiale girato e quello dell’archivio.
Indispensabile sono stati anche l’ingegnere trevigiano che ha ricostruito il velivolo di Fiorello La Guardia, permettendo al film di raccontare la guerra dall’alto, e i costumi offerti dall’Aeronautica, che – ha detto Tiberi – hanno conferito al set un’atmosfera reale che sarebbe stata difficile da ricostruire.
Altrettanto preziosa, ha aggiunto, è stata la partecipazione delle volontarie della Croce Rossa che hanno dato un grandissimo contributo al film, con il loro impegno, superando di molto la resa di eventuali comparse professioniste.  
Il racconto della Prima Guerra Mondiale inaugurato da Fango e gloria – La Grande Guerra, realizzato da Leonardo Tiberi nel 2015 con la stessa tecnica di colorizzazione di Noi eravamo, si concluderà, ha annunciato il regista, con il terzo capitolo della trilogia, già in scrittura. 

Viola Brancatella
30 Ottobre 2017

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