Roma città del cinema Unesco: ora occorre una regia comune

Una tavola rotonda al Maxxi con le principali istituzioni del cinema, da Istituto Luce Cinecittà al Centro Sperimentale, dall'Anica alla Roma Lazio Film Commission


Roma città del cinema Unesco, un importante traguardo (e punto di partenza) raggiunto l’11 dicembre 2015 grazie all’impegno congiunto di Roma Capitale, Fondazione Cinema per Roma e Istituto Luce Cinecittà. Ma all’attuale amministrazione capitolina la cosa sembra non interessare più di tanto. Almeno a giudicare dalla vistosa assenza dei rappresentanti del Comune ai Cinedays di Rome City of Film che si svolti stamane presso il Maxxi. La cosa è stata sottolineata in particolare da Felice Laudadio, presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale. “Il Comune di Roma è l’interlocutore principale con il quale dobbiamo misurarci perché le politiche culturali diventino realtà. Eppure nel panel di oggi noto l’assenza di Luca Bergamo, questo mi stupisce e mi preoccupa”, ha detto Laudadio. Chiedendo per l’immediato futuro un tavolo operativo con le istituzioni del cinema presenti alla tavola rotonda insieme al Comune, alla Regione e al governo. “Luca Bergamo, quando non era ancora vicesindaco, mi disse che stava pensando a creare un sistema cinema su Roma, ma la promessa non si è ancora concretizzata”, ha aggiunto Laudadio polemico.

All’incontro, organizzato da Lucio Argano e introdotto da Piera Detassis e Antonio Monda in rappresentanza della Festa, hanno preso parte i maggiori rappresentanti di un sistema che concorda nel chiedere una regia unica. Roberto Cicutto, presidente e AD di Istituto Luce Cinecittà, ha ricordato che la società di via Tuscolana conserva il più importante archivio storico italiano, già iscritto nel registro Unesco, oltre ad occuparsi della promozione del cinema italiano storico e contemporaneo, di concerto con le varie associazioni di categoria, l’Ice, il Mise, i produttori. Inoltre dal 3 luglio anche gli Studios sono stati inglobati nella società pubblica. “Con le attività dei teatri di posa ci arricchiamo di un altro momento di giustificata presenza in questo network delle istituzioni cinematografiche romane. Il fatto di combinare attività pubbliche e industriali crea un meccanismo virtuoso che ci porta ad essere uno dei protagonisti. In più stiamo lavorando alla nascita del MIAC Museo italiano dell’audiovisivo e del cinema che più che un museo in senso tradizionale sarà un laboratorio permanente. Avremo bisogno di partner come il Centro Sperimentale per fare formazione, perché puntiamo a creare un Erasmus dei mestieri del cinema ospitando a Roma studenti da tutto il mondo”. Per Cicutto occorre “far fare un passo avanti a chi verrà dopo di noi: i nostri interlocutori, su questi temi, devono essere anche l’Unesco e le altre città creative”.  

Francesco Rutelli, presidente Anica, ha sottolineato il paradosso dell’Unesco “in crescita per il brand ma in crisi politica verticale, visto che non riesce a risolvere alcun problema quando vi siano reali conflitti sulla cultura e l’identità, come è accaduto per la spianata delle moschee a Gerusalemme. Roma – ha aggiunto Rutelli – non ha bisogno di questo brand Unesco per essere riconosciuta come capitale mondiale della cultura e del cinema. Le istituzioni pubbliche devono dialogare, ma non lo fanno. Il Comune è titolare di questo mandato, la Regione come legislatore ha promosso una legge sulle attività creative importantissima in via di approvazione. Allora l’incontro di stamattina è utile in quanto richiama le istituzioni al loro compito di regia”. E l’ex sindaco di Roma ha auspicato anche un dialogo tra i mondi del fumetto, dell’animazione e dei videogiochi, tutti molto forti e presenti nella Capitale. Luciano Sovena, presidente Fondazione Roma Lazio Film Commission, ha sottolineato l’impegno (anche economico) della Regione Lazio: “Stiamo già attuando il piano d’azione richiesto dall’Unesco in vari punti. Quello che manca sono le sinergie tra noi”. Per Giorgio Gosetti, in rappresentanza oltre che della Casa del Cinema anche dell’AFIC, l’associazione dei festival italiani, “Roma ha una miriade di festival, dopo Milano è la città italiana con il maggior numero di manifestazioni, perciò abbiamo chiesto alla Regione Lazio e al Comune di creare un sistema organizzato. La Festa del Cinema con le sue attività permanenti potrebbe diventare polo di attrazione per tutte queste rassegne, ovviamente senza fagocitare le singole realtà. Forse il sostegno Unesco può aiutare a uscire dal pressappochismo”.

Giancarlo Leone, presidente Apt, ha ribadito la mancanza di punti di riferimento a livello di amministrazione locale. “Gli interventi legislativi degli ultimi anni hanno avuto al centro gli interessi dell’audiovisivo, in particolare la legge Franceschini, con una lungimirante visione del tax credit, dà prospettive di crescita a tutto il settore che deve puntare anche sulla serialità e non solo sul cinema”. Infine Piera Detassis, presidente della Fondazione Cinema per Roma, si è augurata che Rome City of Film diventi un brand che appaia sui film che passano alla Festa. 

Nel dicembre 2015 Roma è stata designata Rome City of Film – città creativa del network Unesco, riconoscendo così la distintiva vocazione, identità creativa e realtà economico-professionale della Capitale. Roma è andata così ad aggiungersi alle attuali 116 città creative Unesco di 54 Paesi e condivide il cluster ‘city of film’, assieme a Bradford (Gran Bretagna), Sidney (Australia), Galway (Irlanda), Sofia (Bulgaria), Busan (Corea del Sud), Bitola (Macedonia) e Santos (Brasile), con le quali ha attivato iniziative e scambi. Alla Fondazione Cinema per Roma è stato dato da Roma Capitale il ruolo di ente attuatore del progetto.

E proprio oggi altre quattro città italiane hanno ottenuto il riconoscimento Unesco. Alba città creativa per la gastronomia; Carrara città creativa per l’artigianato; Milano città creativa per la letteratura; Pesaro città creativa per la musica. “Sono orgoglioso di questi riconoscimenti – ha detto il ministro Dario Franceschini – che contribuiranno allo sviluppo culturale e turistico di queste città favorendone la sostenibilità e le politiche di sviluppo”.

Per saperne di più http://www.romecityoffilm.com/

Cristiana Paternò
31 Ottobre 2017

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