Anche il ragazzo invisibile ha il suo lato oscuro

"Tutti dobbiamo fare i conti con il nostro lato oscuro. Crescere vuol dire questo", dichiara caustico Michele, meglio conosciuto come il ragazzo invisibile, protagonista del sequel del film fantasy d


Svolta decisamente dark per il sequel del film fantasy di Gabriele Salvatores, Il ragazzo invisibile – Seconda generazione, dedicato al supereroe ragazzino Michele, che ritroviamo sedicenne e alle prese con rabbia adolescenziale, ribellione e lato oscuro che bussa alle porte. Così, tra un open bar e una sigaretta bruciata nervosamente, attacchi di gelosia per la ragazza dei sogni che ama un altro e cappucci di felpa calcati in testa per isolarsi dal mondo, partono le prime sequenze del film, nelle sale dal 4 gennaio con 01 Distribution, mostrate in anteprima ad Alice nella Città, dove una platea affollatissima di ragazzini ha potuto assistere ai primi concitati minuti, in cui ha fatto la sua irruzione in scena un nuovo personaggio: la misteriosa sorella di Michele, Natasha (Galatea Bellugi), anche lei dotata di superpoteri, che vive insieme alla madre naturale di entrambi Yelena (Xenia Rappoport), ricomparsa dopo sedici anni di assenza.

“Un film molto diverso dal primo, qualcosa di davvero figo”, lo definisce Ludovico Girardello (il ragazzo invisibile), a Roma per introdurre le scene insieme a Galatea Bellugi (la sorella gemella, Natasha), che racconta di essere in questi anni cresciuto insieme al suo personaggio in un’evoluzione per molti versi parallela. “Il primo film lo vedo come una sorta di introduzione alla storia vera, che è quella rappresentata in questo secondo episodio, molto più dark, buio e tetro, come piace a me”.  Galatea Bellugi, che nel film interpreta la ritrovata sorellina di Michele e fa un ingresso in scena da vera dura mentre accende una sigaretta con la punta delle dita, definisce il suo personaggio “complicato da capire, con un certo alone di mistero e un carattere molto umorale”. Il suo potere è quello di dominare il fuoco e incendiare le cose quando si innervosisce, “un ruolo che è stato bello interpretare in mezzo a tanti effetti speciali”, sottolinea l’attrice che nonostante la giovane età vanta già diverse esperienze sul set (Keeper, À 14 ans e Riparare i viventi), “così come è stata una bella sfida integrarsi in una storia già esistente”.

Il film è condito dalla maestria di effetti speciali visivi cui ci aveva abituato il primo episodio, firmati anche questa volta dall’artista spagnolo Victor Pérez (Pirati dei Caraibi, Harry Potter e i doni della morte, Il Cavaliere Oscuro – Il ritorno): “La mia idea è stata quella di portare il grande spettacolo degli effetti speciali focalizzandolo però, a differenza dei film hollywoodiani, su una storia piccola e intima. Il ragazzo invisibile- Seconda generazione è un lavoro importante che ha previsto 650 inquadrature con effetti, così minuzioso che gli stessi interpreti, che solo ieri hanno visto il film montato, non si sono accorti che in molte scene il corpo di Ludovico è completamente ricostruito in 3D”. Su come veramente funzioni il lavoro legato agli effetti precisa: “Si pensa che gli effetti visivi si facciano in fase di post-produzione, dopo che si è girato il film, invece vanno già previsti durante la scrittura. Ad esempio, diversi mesi prima di andare sul set, per capire bene dove e come posizionare le telecamere in fase di ripresa, abbiamo ricostruito l’ultima scena del film, che è anche quella più spettacolare che ha richiesto l’impiego di oltre la metà del budget degli effetti assegnato all’intera pellicola”. Riguardo, poi, ai retroscena pratici di inquadrature spettacolari come la serie di incendi visti già nelle sequenze mostrate, rivela: “Derivano da una combinazione tra effetti reali ricostruiti in piccolo sul set e lavoro di postproduzione. Ad esempio per le scene in cui la maglietta di Michele o l’intero bar bruciano vistosamente, sono stati accesi piccoli fuochi sul set e poi la maggior parte delle fiamme è stata ricreata al computer”. 

Carmen Diotaiuti
31 Ottobre 2017

Roma 2017

Roma 2017

Proietti papà di Alessandro Gassman ne ‘Il premio’

L’attore chiude gli incontri ravvicinati della Festa del Cinema di Roma, regalando risate e nostalgia e una chicca sul futuro: "Sarò il padre di Alessandro Gassman ne Il premio diretto da lui stesso. Lo conosco da quando era bambino e ora mi impressiona ritrovarlo regista, sicuro e determinato"

Roma 2017

I risultati di Alice nella città

40mila presenze agli eventi organizzati a Casa Alice. Un successo per la sezione autonoma e parallela della Festa che ha già rinnovato per un biennio l'accordo con la Fondazione Cinema per Roma

Roma 2017

Lynch e quella volta con Fellini a Cinecittà

Il regista, che ha ricevuto il Premio alla carriera da Paolo Sorrentino, ha incontrato il pubblico della Festa del Cinema, ricordando con particolare affetto l’incontro con Fellini. Lolita di Kubrick, Viale del tramonto di Billy Wilder, 8 ½ sono le tre opere cinematografiche che il regista americano ha usato per raccontarsi ancora più profondamente

Roma 2017

Betta Lodoli, diseducazione sentimentale

Presentato alla Festa di Roma il documentario Ma l’amore c’entra?, dove la regista ha raccolto le testimonianze di tre uomini che hanno picchiato le mogli e che ora sono impegnati in un percorso terapeutico. Un documento di forte attualità che getta luce sulle radici antropologiche del femminicidio


Ultimi aggiornamenti