Justice League: supereroi in lotta per la sopravvivenza

In sala l’atteso kolossal che riunisce sullo schermo i più popolari supereroi della DC Comics, da Wonder Woman a Batman, passando per Flash e un rinato Superman


Dopo la morte di Superman, il vigilante Batman rivaluta i suoi metodi estremi e decide di formare una squadra di meta-umani per difendere la Terra da ogni minaccia. Assieme a Wonder Woman, si mette alla ricerca del cibernetico Victor Stone (Cyborg), del velocista Barry Allen (Flash) e dell’atlantideo Arthur Curry (Aquaman): insieme, dovranno affrontare la minaccia di Steppenwolf, Nuovo Dio giunto sulla Terra con un esercito di demoni ed incaricato da suo nipote Darkseid di trovare tre antichi artefatti nascosti sul pianeta.

Justice League, il team up tra supereroi DC che punta a imitare la controparte Marvel (gli Avengers) soprattutto negli incassi, uscirà in sala il 16 novembre. Portato a termine da Joss Whedon – che del primo Avengers, del 2012, era stato regista – dopo che Zack Snyder ha dovuto abbandonare il franchise a causa di gravi problemi familiari, il film si preannuncia, anche a sentire alcune reazioni di chi lo ha visto in anteprima, come assai più leggero e vicino allo spirito ‘Marvel’ rispetto ai suoi predecessori, ovvero L’uomo d’acciaio e Batman V Superman (lasciando da parte il recente Wonder Woman che già appartiene a una seconda fase della produzione DC/Warner).

Vediamone alcune: “Justice League è una bella corsa che riesce nei personaggi, ma non nella narrazione. L’esecuzione viene salvata dagli attori, che spiccano sui difetti per regalare un altro capitolo del DCEU coinvolgente, divertente e ottimista seppur con qualche mancanza” (Paul Shirey) . “La gente che si è sempre lamentata che i film DC siano troppo cupi adesso vedrà un po’ di luce” (Steven Weintraub). “La storia è un caos, la posta in gioco non convince e il cattivo non è il massimo. Tuttavia, gli eroi sono fantastici e divertenti. C’è un lavoro sui personaggi molto efficace. Non l’ho amato, ma c’è abbastanza da farmi attendere gli episodi futuri” (German Lussier). “Justice League è intrattenimento puro, comicità inaspettata e tripudio ormonale” (Eva Carducci). “Justice League è dannatamente goffo e discontinuo, ma fa centro con il personaggi ed è uno spasso. Con il finale la visione che la DC ha di questi eroi avrà senso. È un passo piccolo ma vitale per il futuro” (Conner Schwerdtfeger).

L’impressione, unitamente a conferme da parte del cast circa un accenno di storia sentimentale tra Batman e Wonder Woman – o meglio, di “tensione sessuale”, come riportano le fonti –  e la conferma dell’annunciata resurrezione a tempo record di Superman, ci fanno intuire che il tentativo, dati i risultati finora buoni ma non buonissimi, sia quello di conquistare un pubblico più giovane e forse anche meno esigente di quello a cui si è puntato finora. Più battute e pettorali e meno atmosfere dark, trame intricate con implicazioni vagamente politiche. Alleggerire è probabilmente un bene – e lo fa anche la colonna sonora di Danny Elfman, puntando alla nostalgia riprendendo alcuni temi composti proprio per il Batman di Tim Burton nell’89 – ma da Avengers sono intanto passati cinque anni e, paradossalmente, la Marvel sta facendo l’operazione inversa, portando il pubblico a crescere – non solo in termini di quantità ma anche di maturità – attraverso i suoi prodotti, come l’ultimo sorprendente Thor: Ragnarok, che in barba a ogni schema si è rivelato una raffinata (e proprio per questo controversa) ‘auto parodia’. 

Per ora, comunque, l’universo cinematografico DC procede, tra alti e bassi. Gli alti sono certamente quelli di Wonder Woman, che ha incassato finora 821.750.942 dollari, a fronte di un budget stimato in 149mila, e che certamente godrà di un sequel. Sempre se si riuscirà a risolvere il problema diplomatico della presenza di Brett Ratner come co-produttore, non gradita alla protagonista Gal Gadot per via del recente coinvolgimento del regista e produttore nello scandalo delle molestie sessuali a Hollywood. Una fonte interna alla Warner avrebbe dichiarato a ‘Page Six’: “Brett ha fatto un sacco di soldi con Wonder Woman grazie all’accordo di co-finanziamento che lega la sua compagnia alla Warner. Ora Gadot sta dicendo che non firmerà per il sequel fino a che la Warner non farà fuori Brett e non si libererà di lui. Gal è una persona tosta e ferma nei suoi principi. E sa bene che il modo migliore per colpire persone come queste è passando dal loro portafoglio”.

Ben Affleck, intanto, non sembra convintissimo della svolta ‘young’ data a tutto il complesso, dato che, sebbene sia confermato per un film solista su Batman diretto da Matt Reeves, ha recentemente dichiarato di stare ancora riflettendo sull’opportunità di indossare nuovamente cappuccio e mantello: “Non posso interpretare questo ruolo per sempre, voglio trovare un bel modo, elegante, per uscirne”.

Insomma, se le cose si mettono in un certo modo, questi supereroi rischiano di dover affrontare il mostro del recasting, una minaccia, in termini economici, ben peggiore di Steppenwolf e Darkseid.

Intanto, partono le iniziative per il lancio: gli UCI Cinemas organizzano un’anteprima con gioco a premi per la sera del 15 novembre, e poi le proiezioni in lingua originale, il 16 e il 22.

Andrea Guglielmino
15 Novembre 2017

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