I comizi d’amore di Anna Marziano

53 minuti in 16 mm e Super8 sull'amore e sui modi di amare: "Al di là dell'uno" di Anna Marziano, presentato al TFF nella sezione Italiana.doc, è un saggio poetico e corale


Una conversazione corale sull’amore e sui modi di amare, un flusso di coscienza raccolto in giro per il mondo dalla regista padovana Anna Marziano, è in programma al XIV Corto Dorico Film Festival in corso ad Ancona e Camerino fino al 9 dicembre.

Al di là dell’uno
, prodotto da Francia, Italia e Germania, è un saggio poetico e corale che esplora i modi di amare e mette insieme i racconti e le memorie delle persone incontrate dalla regista tra il 2013 e il 2016 in Francia, Belgio, Italia, Germania e India. Tra gli intervistati, gli utenti del centro di ascolto per gli uomini maltrattanti di Ferrara, alcune donne indiane che raccontano la violenza subita durante i loro matrimoni combinati, madri che hanno scelto di crescere i propri figli con due padri, coppie a distanza che si dedicano frasi d’autore, giovani europei e indiani che riflettono sul poliamore, sulla morte dell’amore, sull’amore che supera la morte o che la provoca, sull’amore immaginato, sull’amore vissuto, sull’amore filosofico di Sant’Agostino, sull’amore adolescente, sull’amore secondo Bertolt Brecht e Marguerite Yourcenar. 
Il film, girato in 16 millimetri e in Super8, riporta i discorsi in bianco e nero e a colori, alternando le interviste, mai frontali e non in sincrono, ai collage di giornali e di foto, ai panorami catturati fuori dal treno, che fanno da cesura tra i diversi picchi di intimità del racconto.

Al di là dell’uno, già dal titolo, riconduce il discorso al superamento dell’io e dell’individuo, affermando una dimensione collettiva e plurale dei sentimenti, che rinuncia alla geografia e ai nomi di chi parla, lungo una mappa universale delle relazioni. Anna Marziano, che ha curato la regia, la fotografia e il suono del film, ha iniziato a girare documentari sperimentali nel 2009, a Parigi, dove si è trasferita, in seguito al diploma del Centro Sperimentale di Roma, grazie a una borsa di studio della Film Commission del Friuli Venezia Giulia. Dopo Mainstream (2009), ha realizzato La veglia, un video di un paio di minuti in Super8, poi De la mutabilité de toute chose et de la possibilité d’en changer certaines in 16 mm, Variations ordinaires con videocamera e microscopio ed è tornata al 16 mm con Orizzonti Orizzonti!. 

I suoi film hanno fin da subito attirato l’attenzione dei festival internazionali e anche Al di là dell’uno non è stato da meno: finora è stato presentato in anteprima europea all’International Documentary Film festival Jihlava 2017, al Toronto Film Festival, oltre che a Torino e al Corto Dorico.
Il film, prodotto da Spectre Production e Joon Film, è stato realizzato grazie al sostegno del Goethe Institut / maw Muller, BangaloResidency, il fondo per l’aiuto all’innovazione audiovisiva francese CNC ed Experimenta Film Festival Bangalore.

Viola Brancatella
05 Dicembre 2017

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