Il Piccolo America migra in periferia. Verdone: “Contate su di me”

L'associazione Piccolo Cinema America si sposta al Porto Turistico di Ostia, a Monte Ciocci e al Casale della Cervelletta con una programmazione estiva da 2699 sedute gratuite


Dopo San Cosimato, le periferie: l’associazione Piccolo Cinema America l’estate prossima migrerà nel porto turistico di Roma (Ostia), a Monte Ciocci (Valle Aurelia) e al Casale della Cervelletta (Tor Sapienza). Ad annunciarlo il presidente Valerio Carocci a We Gil, una parte del palazzo storico di Trastevere in cui sorge anche il cinema Troisi – che aprirà il 31 ottobre prossimo – in una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche Carlo Verdone e Mario Martone.

“Il Cinema in Piazza”, una proposta nata come alternativa all’Estate Romana, di cui San Cosimato avrebbe dovuto essere il centro, prima che la piazza fosse messa a bando dal Comune di Roma. Un bando cui i ragazzi del Cinema America non prenderanno parte, “perché non si fa un bando su un’idea di altri. Questa città aveva bisogno di un format che portava il cinema in periferia. Un progetto diffuso che abbiamo immaginato anche in collaborazione con San Cosimato”, ha detto Carocci. E perché nel bando si legge: “Gli operatori che vincono il bando non possono muovere critiche in nessun modo all’amministrazione né agli amministratori, né ledere in alcun modo l’immagine della città di Roma”, un atto definito censorio da Carocci che rivendica “indipendenza culturale”.

Le tre arene copriranno 2.699 sedute e offriranno alla città 185 proiezioni a ingresso gratuito, sulla scia dell’Estate Romana di Renato Nicolini, che l’associazione Piccolo Cinema America prende a esempio. Per l’arena di San Cosimato, sottolinea Carocci, erano stati presi accordi circa le nuove misure: l’allestimento di una parete del suono all’interno dello schermo cinematografico, per diminuire del 60% il riverbero sulla piazza, e un investimento di circa 10 mila euro per sostituire le luminarie e le tende rotte del mercato fisso della piazza – spesa che verrà comunque sostenuta dall’associazione, come promesso.

Dopo aver preso il patentino come “Personale di sicurezza – Alto rischio” e del Primo Soccorso nei luoghi di lavoro, i ragazzi del Cinema America hanno studiato i progetti finanziati dal bando dell’Estate Romana e le aree beneficiarie rimaste escluse, decidendo per Ostia, Tor Sapienza e Monte Ciocci, già teatro di una proiezione di Brutti sporchi e cattivi. Lontane dai centri abitati, le location non hanno bisogno di deroghe per la concessione e nel caso del Porto Turistico di Roma Ostia, sotto amministrazione giudiziaria per conto del Tribunale di Roma, è stato stipulato un contratto con l’amministratore Donato Pezzuto. Dall’11 giugno all’8 settembre Ostia avrà un’arena da 1.500 posti, in cui verranno proiettati film in lingua originale, alla presenza di attori e registi, eccezion fatta per i titoli della stagione in corso, nel rispetto delle altre arene a pagamento e degli esercenti. In collaborazione con l’Ente Regionale di Roma Natura, poi, saranno organizzate le arene di Monte Ciocci e Casale della Cervelletta, dal 16 giugno al 31 luglio la prima e da 9 giugno al 29 luglio la seconda (muniti di plaid e coperte), con maratone di film, saghe e serie tv il sabato sera fino all’alba.

Carocci cita Franco La Cecla “Non si abitano i luoghi, ma le relazioni” e si chiede come sia possibile che l’amministrazione comunale abbia deciso di rinunciare ai 30 mila euro della concessione del suolo pubblico che il Piccolo Cinema America avrebbe regolarmente pagato, a fronte di un’esperienza vincente che ha portato in piazza 80mila persone solo nell’estate 2017. “Noi – prosegue Carocci – crediamo in un’altra idea di città, che è quella di Nicolini e Petroselli: tutto ciò che c’è di bello non va lasciato come una bomboniera, ma va vissuto. Alla sindaca Raggi, che dice che il bando è giusto, rispondo che l’unico bando giusto da fare è quello per un nuovo assessore alla Cultura”.

A sostegno dei ragazzi, Maurizio Gubbiotti, il presidente dell’Ente Regionale di Roma Natura e il presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità Giampiero Cioffredi, che “con cautela” segnala al Sindaco e al Vicesindaco che “il commissario straordinario Tronca ha valutato l’esperienza di San Cosimato una ricchezza per la città, una bella esperienza di legalità” e che al drammatico problema delle mafie di Ostia “si deve rispondere con le attività sociali e culturali, non con altre camionette della polizia, che già fanno la loro parte per svuotare gli spazi dalla corruzione”.

Ma il vero padrino del Piccolo America è Carlo Verdone, che ha paragonato l’operato dei ragazzi a quello di Nicolini, “un grandissimo esempio per gli operatori culturali. Non avete le sue disponibilità economiche – ha detto –  ma nel vostro piccolo che diventerà grande state facendo tanto”. San Cosimato, per il regista, è stato un calcio di inizio, che li porterà nelle periferie dove c’è bisogno di cultura e di sana aggregazione: “Andare in periferia è importante. In una città così violenta, buia, degradata, voi riuscite a produrre sana aggregazione. Noi registi vi abbiamo appoggiato perché a San Cosimato c’erano studenti, intellettuali, donne del quartiere, accattoni, c’erano tutti a sentir parlare di cinema”. “Il bando lo avresti vinto sicuramente, se ti fossi candidato – continua il regista – ma è più importante quello che vai a fare adesso, dove c’è un’emergenza”. Proprio come in quella Corviale degli anni ‘80 in cui Verdone fu invitato da Gianni Borgna al posto di un altro regista molto più militante di lui a presentare Un sacco bello, in una platea che “inizialmente mi odiava e mi tirava di tutto, prima di ammutolirsi di fronte al film”, ha raccontato. O come al Laurentino 38 in cui negli anni ‘90 presentò un film neorealista a un’arena di persone diffidenti e in protesta che alla fine formarono un bel gruppo e apprezzarono la storia. “Dovete inventare la nuova Estate Romana. Vi hanno messo qualche bastone tra le ruote, ma vi auguro il migliore dei successi, contate sempre su di me”, ha concluso il regista.

“Con il bando di Piazza San Cosimato, perdiamo tutti – ha detto il presidente del 1° Municipio Sabrina Alfonsi – i ragazzi del Cinema America perdono la loro culla, il rione perde un’esperienza culturale di valore, le 10 persone che volevano la piazza vuota perdono perché ci sarà un’altra arena e perde la città. Continuiamo a dire che i giovani siano ‘bamboccioni’, ma quando si fanno promotori di proposte culturali e sociali non li sosteniamo. La politica deve essere in grado di cogliere le nuove opportunità che vengono al basso e arginare la burocrazia miope”.

“Dobbiamo abbandonare lo sguardo paternalistico nei confronti dei ragazzi e cogliere le loro iniziative – ha detto il regista Mario Martone – e dobbiamo opporci alle modalità censorie e al ‘fondamentalismo burocratico’ vigente nel nostro Paese. Rispetto a San Cosimato, sarebbe bastato dire che l’amministrazione comunale non voleva i ragazzi del Piccolo Cinema America: sarebbe stato più responsabile da parte della politica”.

“Prendo atto della decisione dell’Associazione Piccolo Cinema America di non partecipare all’Avviso Pubblico (bando) dell’Estate Romana pubblicato oggi con oltre 60 giorni d’anticipo rispetto allo scorso anno – ha scritto sulla sua pagina Facebook il vicesindaco e assessore alla Cultura Luca Bergamo in riposta alle affermazioni di Valerio Carocci – Ne prendo atto ma continuo a non condividere le ragioni di merito per cui l’Associazione dovrebbe percorrere un canale diverso dalle circa ottanta che hanno animato l’Estate Romana 2017. Tra queste, 48 ad ingresso gratuito, promosse da associazioni ed organizzazioni anch’esse, ciascuna a suo modo, espressione della volontà di animare la vita culturale del proprio territorio”. E rispetto alle polemiche degli scorsi giorni ha scritto: “Le parole pronunciate in questi giorni esprimono una chiara opposizione alla politica dell’Amministrazione capitolina, opposizione legittima, che però la partecipazione al bando in nessun modo impedisce di esprimere”. 

Sono certo che le rassegne organizzate dall’Associazione Piccolo Cinema America avranno successo come le tante iniziative che animeranno l’Estate 2018 – ha aggiunto l’Assessore capitolino – Questa città è molto più viva e ricca di quanto la polemica di questi giorni lascia intendere: per chi volesse sinceramente scoprire quanto viva e radicata nei territori sia l’offerta dell’estate romana fuori dal centro storico suggerisco, ad esempio, di godersi i progetti triennali in programma a Forte Aredatino, Corviale, Tor Tre Teste, Forte Bravetta, Tor Bella Monaca, Lunghezza, Primavalle”. 

Viola Brancatella
12 Febbraio 2018

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