Il presidente partigiano: Pertini diventa pop

Nel documentario "Pertini - Il combattente", Graziano Diana e Giancarlo De Cataldo ricostruiscono la vita del "Presidente più amato dagli italiani" con testimonianze illustri e i fumetti di Pazienza


Come si racconta la vita di Sandro Pertini, il Presidente della Repubblica ‘“più amato dagli italiani”? Se lo sono chiesto il regista Graziano Diana e il magistrato e scrittore Giancarlo De Cataldo, che, partendo dal libro dell’autore di “Romanzo Criminale”, “Il combattente – Come si diventa Pertini” (Rizzoli), hanno realizzato il film “documento” Pertini – Il combattente.

Un documentario che presenta alle giovani generazioni una delle icone politiche più conosciute e amate del nostro Paese, famoso per i suoi lunghi discorsi da Presidente della Repubblica, per il suo tifo sfegatato per la nazionale di calcio, per la sua attenzione costante agli operai e ai giovani, per la sua puntuale presenza nei momenti cardine della storia del secondo Novecento, come la morte di Alfredo Rampi nel pozzo, il terremoto del Belice, la strage di Bologna, il sequestro Moro. Un presidente partigiano che, per i registi, è più di un “santino oleografico”, ma un’”affinità elettiva”, un “eroe incorruttibile, severo, ma anche guascone e maldestro”, unico esponente del Partito Socialista Italiano a ricoprire la carica di presidente, che è entrato nelle case degli italiani per un decennio (dal 1978 al 1985), parlando di libertà e giustizia sociale.

Una figura molto presente sui social network di oggi, citato per i suoi indimenticabili discorsi del nuovo anno, un’icona pop che per molti è stato anche un populista, raccontata da De Cataldo, narratore presente in scena, tramite le testimonianze di alcuni testimoni illustri che l’hanno conosciuto: Mario Almerighi, cui è dedicato il film, Emma Bonino, Massimo Brutti, Gherardo Colombo, Giovanni De Luna, Domenico De Masi, Gad Lerner, Paolo Mieli, Olimpia Monaco, Giorgio Napolitano, Angelo Pasquini, Eugenio Scalfari, Marcello Sorgi, Dino Zoff e i cantanti Antonello Venditti e Raphael Gualazzi, che a Pertini hanno dedicato diverse strofe.

Oltre al mosaico delle voci di chi con Sandro Pertini ha vissuto qualche momento passato alla storia, il racconto della vita del “Presidente degli italiani” si compone dei celebri fumetti di Andrea Pazienza, di numerose immagini di repertorio e di inserti di graphic novel realizzati da Manuelle Mareddu, prestati al racconto di De Cataldo, che spiega questa figura emblematica della Prima Repubblica a un gruppo di giovani ragazzi in studio, tra cui suo figlio Gabriele. Ad accompagnare le immagini, in cui spiccano anche Massimo Troisi e un giovane Maurizio Crozza nei panni del “combattente” nel film Ci sarà un giorno (Il giovane Pertini) di Franco Rossi, una colonna sonora originale di Pasquale Catalano alternata a brani dedicati a Pertini che ne sottolineano l’aspetto iconico e leggendario. Tra i brani musicali scelti, “Babbo Rock” degli Skiantos, “L’estate di John Wayne” di Raphael Gualazzi, “Sotto la pioggia” di Venditti, “Pertini Dance” di S.C.O.R.T.A., “L’italiano” di Toto Cutugno, “Caro Presidente” di Daniele Shook, “Mio nonno era Pertini” di Marco Stella e “Pertini is a genius, Mirinzini is not famous” di Ex-Otago. 

Il film, prodotto da Anele, in collaborazione con Sky Cinema, Rai Cinema e Altre Storie, che lo distribuisce in sala dal 15 marzo, ripercorre le tappe della vita di Sandro Pertini: le medaglie d’oro come combattente nella Prima Guerra Mondiale, la sua adesione al Partito Socialista Unitario di Filippo Turati, la fondazione con Pietro Nenni e Lelio Basso del PSIUP (Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria), la sua adesione alla Resistenza, seguita dal confino, dal carcere, dall’evasione da Regina Coeli con Giuseppe Saragat, all’elezione a deputato tra il ‘53 e il ‘76, fino alla presidenza della Repubblica dal ‘78 all’85 e alla carica di senatore a vita.

Definito dagli intervistati a seconda degli episodi raccontati, Pertini diventa all’occorrenza il ”nonno d’Italia”, il “presidente pop”, “il presidente che fuma la pipa”, “un uomo di fede”, come lui stesso si definì in un’intervista con Oriana Fallaci, un “Don Chisciotte della politica”, il “primo presidente parlante della storia italiana”, “un genovese che ricorda Mazzini”. Un paradigma morale e militante, “socialista per quasi un secolo di vita, antifascista indomabile”, spiegano in una nota di regia De Cataldo e Diana, che, anche nel film, ricordano di Pertini la tensione a battersi per un mondo più giusto, descrivendolo come un incorruttibile “che tutti vorremmo avere accanto”.

 

Viola Brancatella
06 Marzo 2018

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