Rivista 8½ : moralista, pudico o spudorato, il cinema italiano sa ancora essere scandaloso?

Il numero di marzo della rivista s'interroga sul perché in Italia non si facciano più film con l’obiettivo di turbare gli spettatori. Il bimestrale cambia pelle grazie a un restyling grafico


“Moralista, pudico o spudorato. Il cinema italiano sa ancora essere scandaloso?”. A vent’anni dall’ultimo film italiano che fece gridare allo scandalo, Totò che visse due volte di Ciprì e Maresco, il numero di marzo di si interroga sul perché in Italia non si facciano più film con l’obiettivo di turbare gli spettatori, e se c’è qualcosa che possa dar scandalo nel cinema di oggi.

Edito da Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con la Dg Cinema del MiBACT e Anica, con questo numero 37, il bimestrale specializzato in numeri, visioni e prospettive del cinema italiano cambia pelle grazie a un restyling grafico. Dopo sei anni di attività la copertina di si fa notare per la scelta di visual molto particolari nelle forme e nelle cromie e nel diverso supporto, una carta perlacea che esalta il colore rendendolo vibrante. La linea grafica della rivista si arricchisce di un segno che rafforza l’identità della testata. Lo slash / del logo di si trasforma da segno contemporaneo a elemento di format che presenta le nuove quattro macro aree, cover – voci – rewind – latest, sotto le quali vengono organizzati i contenuti. Ognuna delle aree viene presentata e individuata da una doppia pagina/separatore, caratterizzata proprio dallo slash, dove si trova il sotto-indice degli argomenti.

A fare il punto sul tema dello scandalo sulle pagine del periodico diretto da Gianni Canova c’è Serafino Murri che segue la parabola del senso della spudoratezza dal potere eversivo dei film del passato fino alla banalità della Rete, mentre una serie di critici raccontano veri e propri casi cinematografici che hanno scioccato l’Italia intera: da La dolce vita, e Rocco e i suoi fratelli, a Salò o le 120 giornate di Sodoma, passando per I pugni in tasca, e Ultimo tango a Parigi fino a Totò che visse due volte e Cannibal Holocaust. Non manca il punto di vista di addetti ai lavori come Enrico Lucherini, Pivio, Anselma Dell’Olio, Riccardo Milani, Stefania Rocca, Paolo Calabresi e Matilda De Angelis chiamati a dire la loro sui film e gli attori che hanno dato scandalo.

Nella sezione Inchieste, indaga invece sulle riviste di cinema, scoprendo perché al pubblico piacciono ancora su carta. Per Discussioni ci si interroga sulla cancellazione da un’opera della firma di autore implicato negli scandali sessuali. In Anniversari si omaggiano i 50 anni dall’uscita de La morte ha fatto l’uovo, il thriller di Giulio Questi, mentre in Cinema Espanso si racconta la mostra “Cinecittà – Fatti e personaggi tra il cinema e la cronaca”, allestita negli studios che fino al 7 maggio racconta, in partnership con l’Ansa, gli ultimi 80 anni del nostro Paese.Infine, il Focus di questo numero è dedicato al cinema in Portogallo.

Il restyling di coinvolgerà a breve anche la pagina web www.8-mezzo.it dove il blog lascia il posto a un sito semplice e lineare. Un’unica pagina composta da cinque sezioni: homepage, redazione, download del magazine, reprint e contatti. A curare il progetto grafico della testata, nella versione cartacea e per quella online, è 19Novanta Communication Partners.

redazione
14 Marzo 2018

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