Steven Soderbergh in versione smartphone al Future Film Festival

Dal 29 maggio al 3 giugno a Bologna: in anteprima Unsane di Soderbergh che sperimenta le riprese con l'iPhone; l'omaggio al maestro dell'animazione giapponese Isao Takahata


Il Future Film Festival compie vent’anni e s’inaugura il 29 maggio a Bologna con due eventi: lo svelamento dell’opera dell’artista emergente Benni Bosetto presso l’Accademia di Belle Arti (ore 18.00); la sera l’anteprima Unsane di Steven Soderbergh, integralmente girato in modo veloce e “sgranato” con uno smartphone. Sawyer Valentini (Claire Foy) è una donna in carriera costretta a lasciare Boston per fuggire dalla minaccia di David Strine (Joshua Leonard), uno stalker che la perseguita. Traumatizzata, Sawyer vive in maniera ansiosa e sospettosa ogni relazione, ma quando si rivolge ad una clinica psichiatrica la terapista la raggira, facendole firmare un ricovero spontaneo di 24 ore. Nella struttura, Sawyer ritrova lo stalker, che ha cambiato identità.

In programma 33 lungometraggi: 10 si contenderanno il Platinum Grand Prize, 10 fuori concorso; 2 Follie Notturne; film omaggio a Isao Takahata; due Eventi Speciali (versioni restaurate in 4K). Altri dati significativi di questa edizione sono la presenza di numerosi film indipendenti, il contrasto a volte tra disegni che sembrano destinati a bambini e storie per adulti, la buona presenza di registe donne (cinque). Di film il cui tema tocca conflitti sociali e sindacali, o guerra e conflitti in generale, animazione che guarda alla storia del passato o all’attualità.

A chiudere il Festival sarà il thriller Truth or Dare (Obbligo o verità), diretto da Jeff Wadlow: un gruppo di amici, una sera, gioca ad “Obbligo o Verità”. Sembra l’occasione dei consueti lazzi innocenti fino a quando il gioco non si rivela un rischio mortale, perché qualcuno, o qualcosa, inizia a punire chi di loro dice una bugia, o rifiuta di eseguire l’obbligo. La Blumhouse Productions (Auguri per la tua morte, Scappa-Get Out, Split) inanella un successo dopo l’altro con film il cui costo medio non supera i 5 milioni di dollari – per Truth or Dare ne sono stati spesi 3,5 – e i cui incassi medi si aggirano sui 90 milioni.

L’omaggio a Isao Takahata prevede un’ampia retrospettiva e una tavola rotonda dedicata al maestro dell’animazione e regista giapponese, co-fondatore del celebre Studio Ghibli con Hayao Miyazaki, tra l’altro padre di serie popolari in Italia quali papà Heidi e Anna dai Capelli Rossi. Tra i film fuori concorso, in anteprima, il film d’animazione The Breadwinner di Nora Twomey, tratto dal bestseller “Sotto il burqa” di Deborah Ellis, fortemente voluto dalla produttrice Angelina Jolie per il suo denunciare la condizione delle donne nell’Afghanistan del Taliban. Infatti, è la storia di Parvana, una bimba di 11 anni, che cresce nell’Afghanistan del 2001 e quando il padre viene ingiustamente arrestato, si traveste da maschio per poter girare liberamente per la città e aiutarlo.

Due le Follie notturne, entrambe giapponesi, in questa ventesima edizione: Meatball Machine Kodoku, un nuovo delirio splatter e fuori-di-testa del regista Yoshihiro Nishimura; DC Super Heroes vs. Eagle Talon di Frogman, una delirante e spassosa commedia supereroistica. La sezione del Future Film Festival dedicata ai cortometraggi presenta 95 titoli da tutto il mondo realizzati negli ultimi due anni con tecniche di animazione, dal tradizionale disegno animato (drawings) alla stop-motion, dalla flash animation alla computer grafica 3D. Due film tra gli Eventi Speciali, entrambi in versione restaurata in 4K: Legend of the Mountain di King Hu (Taiwan, 1979), adattato da un racconto popolare risalente alla dinastia Song; The Fabulous Baron Munchausen di Karel Zeman (Cecoslovacchia, 1962), ispirato alle antiche illustrazioni di Gustave Dorè.

Tra le Masterclass si segnala quella di Marino Guarnieri, co-regista del film Gatta Cenerentola,con la presentazione del making of del film d’animazione tutto italiano: Anne Magnussen, regista di The Man who Knew 75 Languages, in concorso al FFF, illustrerà le tecniche e i segreti del rotoscoping. Quest’anno la sala a cielo aperto del Future Film Festival, inaugurata lo scorso anno con opere in VR, diventa lo spazio ideale per vedere la selezione del nuovissimo concorso Virtual Reality Contest, che mescola opere in 360° ad App in VR, dove lo spettatore deve anche interagire con la storia per far procedere gli eventi. Fuori concorso, due perle in VR legate a film cult quali L’isola dei cani e Ready Player One.

Anche quest’anno il Festival propone un percorso dedicato ai più piccoli. Ogni film in programma adatto ad un pubblico di minori sarà segnalato come di consueto da una grande K (sta per KIDS) mentre tre saranno i laboratori: Minecraft & yoga; Anima le figurine di Heidi e Anima le figurine di Anna dai capelli rossi.

ssr
23 Maggio 2018

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