La rivoluzione femminile a Pesaro

Non nasce sull'onda del movimento #MeToo (pur citato) ma da un progetto consapevole e meditato We Want Cinema, la retrospettiva della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (16-23 giugno)


Non è una scelta episodica – magari legata al gran chiasso mediatico che si è, giustamente, scatenato attorno allo scandalo delle molestie – ma un progetto consapevole e meditato We Want Cinema, la retrospettiva della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (16-23 giugno) dedicata quest’anno alle donne del cinema italiano. Il progetto, a cura di Laura Buffoni, è accompagnato da un volume Marsilio, libro che la stessa autrice definisce immediatamente e senza mezzi termini “militante”, intendendo ribaltare il punto di vista corrente, che considera la donna solo come oggetto della visione e della rappresentazione e porre invece lo sguardo femminile come produttore di idee e in grado di sfidare gli stereotipi. 

Cosa succede, si chiede l’autrice parafrasando Dino Risi, se è una donna a sfoderare la pistola, o una cinepresa, cosa cambia quando è lei a guardare e desiderare? Rimettendo in discussione l’assioma del maestro della commedia italiana (“il cinema è una donna nuda e un uomo con la pistola”), il volume affronta in modo completo e organico la storia della nostra produzione attraverso saggi teorici (Veronica Pravadelli, Piera Detassis, Patrizia Pistagnesi, Giulia Simi e Lucia Cardone) e interviste alle protagoniste, ma senza ignorare l’attualità. Non manca quindi una sezione finale che dà conto di Dissenso comune, il movimento nato in Italia dall’elaborazione di quei fatti – elaborazione che nel nostro paese è stata particolarmente contrastata e persino osteggiata – e con un saggio di Chiara Lalli dal titolo inequivocabile: “Sex is about power”.  

Alla Mostra di Pesaro, diretta da Pedro Armocida, si cercherà di comprendere in che modo le cineaste hanno raccontato e raccontano il corpo delle altre donne, la famiglia, l’attualità e la politica a partire dai dati del progetto DEA Donne e Audiovisivo, la ricerca del CNR sostenuta dalla Siae: in Italia i film diretti da donne sono poco più del 10%. Ma il punto di vista non sarà certo quello della lamentela. Tutt’altro. Da sempre festival “militante” (ecco di nuovo questo aggettivo), Pesaro anche questa volta ha voluto prendere posizione. Il volume è infatti scritto tutto e solo da donne con una precisa scelta di campo ma anche per una constatazione: di donne si sono sempre occupate altre donne. 

We Want Cinema. Sguardi di donne nel cinema italiano porterà a Pesaro molte delle protagoniste della nuova stagione con una tavola rotonda (sabato 23 giugno) e tanti incontri con le cineaste e le attrici come Sonia Bergamasco, Roberta Torre, Barbara Alberti, Tea Falco, Lucia Mascino, Ludovica Rampoldi, Laura Bispuri, Silvia Calderoni, Alina Marazzi, Giada Colagrande.  

Il festival punta poi sul concorso Nuovo Cinema – Premio Lino Micciché riservato alle opere prime e seconde. Qui troviamo anche l’italiano Beware the Dona Ferentes di Daniele Pezzi, documentario su uno dei più grandi protagonisti della scena musicale underground, attraverso una profonda riflessione sul “rumore” tanto sonoro quanto visivo. In competizione John McEnroe: in the Realm of Perfection del francese Julien Faraut, saggio teorico su uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi; Zerzura dello statunitense Christopher Kirkley, girato in Niger; * (un titolo racchiuso in un semplice segno grafico) dell’austriaco Johann Lurf, montaggio di cieli stellati nella storia del cinema; Los anos azules, esordio della messicana Sofia Gomez Cordova; América degli statunitensi Erick Stoll e Chase Whiteside. 

Confermate le altre sezioni: Satellite, panoramica non competitiva sull’avanguardia; Sguardi femminili russi con due lungometraggi di finzione, due di non fiction e un cortometraggio; le Lezioni di storia di Federico Rossin che prova a rileggere il ’68 (con un omaggio al maestro argentino da poco scomparso Fernando Birri) e opere di Mario Schifano, Michael Snow, Brian De Palma e Robert Fulton; la personale di Marc’O, geniale regista francese classe 1927, che fu nel ’68 a Pesaro con Les idoles. I cinquant’anni di Nostra signora dei Turchi di Carmelo Bene saranno celebrati riproponendo i “rushes” rinvenuti presso la Cineteca Nazionale, mentre un altro mezzo secolo, quello di Hollywood Party, dà l’occasione di una avvincente serata d’apertura all’aperto, nell’arena di Piazza del Popolo.

Celebrando i 70 anni di carriera di Carlo Delle Piane, con la proiezione dell’ultimo film da lui interpretato, Chi salverà le rose di Cesare Furesi (2017), la Mostra del Nuovo Cinema intende anche ricordare Ermanno Olmi, recentemente scomparso sia con Tickets girato a sei mani insieme ad Abbas Kiarostami e Ken Loach (2005) il cui primo episodio, diretto da Olmi, è interpretato proprio da Carlo Delle Piane, sia con una mostra di bozzetti che il regista bergamasco ha realizzato per i suoi recenti lungometraggi: Cantando dietro i paraventi e Centochiodi. Il festival si chiude nel segno del cinema delle donne con DIVA! del regista Francesco Patierno, omaggio alla diva Valentina Cortese.

Cristiana Paternò
08 Giugno 2018

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