L’uomo contro l’uomo di Yeo Siew Hua vince il Pardo

Il noir ambientato a Singapore è stato giudicato il miglior film della 71° edizione del Festival di Locarno


Locarno. Si è conclusa con il Pardo d’Oro a Yeo Siew Hua per A Land Imagined L’edizione 2018 del Festival di Locarno, l’ultima diretta da Carlo ChatrianIl film è un noir complesso ambientato a Singapore nel mondo dell’edilizia, che racconta con uno sguardo lucido e impietoso le nuove forme di sfruttamento del lavoro. E di abusi, si parla anche in M, di Yolande Zauberman pellicola a cui è andato il Premio Speciale della Giuria, un film durissimo incentrato sulle violenze pedofile che si consumano a Bnei Brak, all’interno di una comunità di ebrei ultra ortodossi. Un titolo non casuale quello scelto dalla Zauberman che rievoca il primo film sonoro di Fritz Lang, M – Il mostro di Düsseldorf, la storia di un pedofilo che in Germania, negli anni Venti, aveva ammazzato ben otto bambine. Tarde para morir joven di Dominga Sotomayor si guadagna invece il Premio per la Miglior Regia. La regista cilena porta sullo schermo la storia di un gruppo di persone che subito dopo la fine della dittatura in Cile decidono di fondare una comunità in cui vivere in maniera completamente autosufficiente. I premi come Migliore Interpretazione Femminile e Migliore Interpretazione Maschile li hanno portati a casa invece rispettivamente Andra Guți per Alice T., di Radu Muntean e KI Joobong per Gangbyun hotel (Hotel by the River), di Hong Sangsoo. Nel primo la Guti è perfetta nei panni di una ragazza adolescente, bella e ribelle, alle prese con le difficoltà del diventare adulta, mentre nel secondo KI Joobong interpreta un poeta anziano, che ha deciso di trasferirsi in un albergo lungo il fiume per concentrarsi sul suo lavoro e per congedarsi dalla vita. 

Come tutti gli anni numerosi sono stati inoltre i riconoscimenti assegnati nell’ambito del Concorso Cineasti del presente, Signs of life, Pardi di domani, anche se nessuno di loro è andato a opere italiane. l’Italia è stata infatti in gara nei vari concorsi con pochissimi film (solo uno, Menocchio, in quello internazionale mentre gli altri italiani solitari sono stati Dulcinea, in Signs of life e Frase d’arme, di Federico di Corato, un interessante cortometraggio sulla storia di un’ex promessa della scherma, fra i Pardi di domani), la maggior parte è stata presentata fuori concorso. Ricordiamo tra questi: Sembra mio figlio, di Costanza Quatriglio, Ora e sempre riprendiamoci la vita, di Silvano Agosti, Un nemico che ti vuole bene, di Denis Rabaglia, L’ospite di Duccio Chiarini. Come sempre, comunque, i film mostrati al Festival, in meno di due settimane, sono stati moltissimi, quest’anno 293. E tanti sono stati anche gli ospiti. Indimenticabili il saluto alla Piazza di Ethan Hawke e Ted Hope, le conversazioni con il pubblico di Meg Ryan, Bruno Dumont e la masterclass di Kyle Cooper; il ricordo di Paolo Taviani al fratello Vittorio e la serata che ha visto protagonisti Diego Abatantuono e Sandra Milo.

Il Direttore artistico Carlo Chatrian ha così commentato la fine della 71° edizione del festival: “Questa è stata un’edizione ricca e diversificata, come è nella tradizione di un festival che non ha paura di accostare gli estremi e di unire il sorriso alla riflessione. Agli ospiti che hanno portato la loro esperienza e simpatia, si sono affiancate proposte nuove che sono state accolte bene, penso al successo di critica del film La Flor o alla bella risposta del pubblico alla proiezione notturna della serie televisiva di Bruno Dumont. Nella ricerca estetica di una forma adeguata a una realtà che cambia rapidamente, dove le immagini sembrano onnipresenti, i film premiati raccontano di un mondo dove l’uomo è ancora la misura di tutte le cose. La 71°edizione ha confermato dunque che Locarno è un festival dove si progetta il futuro. Con quest’anno per me si chiude una bellissima parabola che mi ha dato grandi soddisfazioni tanto a livello umano e personale, quanto a livello professionale. Spero di essere riuscito a restituire un po’ del calore ricevuto e aver permesso al fantastico pubblico del Festival di viaggiare insieme agli ospiti e ai film mostrati. Pensando alla competenza e alla professionalità del gruppo, con cui ho avuto l’onore di lavorare e che fin da ora mi manca, non ho dubbi che il ruggito del pardo continuerà a farsi sentire forte e chiaro. Dovunque il percorso della vita mi condurrà, il suo eco mi darà coraggio ricordandomi che il cinema, come ogni arte, è un inno alla libertà d’espressione.”

Di seguito tutti i premi di Locarno 2018

Concorso internazionale

Pardo d’oro: A Land Imagined di Yeo Siew Hua

Premio speciale della giuria: M di Yolande Zauberman

Pardo per la miglior regia: Tarde Para Morir Joven di Dominga Sotomayor

Pardo per la miglior interpretazione femminile: Andra Guți per Alice T. di Radu Muntean

Pardo per la miglior interpretazione maschile: KI Joobong per Gangbyun Hotel (Hotel by the River) di Hong Sangsoo

Menzione speciale: Ray & Liz di Richard Billingham

Concorso Cineasti del presente:

Pardo d’oro Cineasti del presente: Chaos di Sara Fattahi

Premio per il miglior regista emergente – Città e Regione di Locarno: Dead Horse Nebula di Tarık Aktaş

Premio speciale della giuria Ciné+ Cineasti del presente: Closing Time di Nicole Vögele

Menzioni speciali: Fausto di Andrea Bussmann; Rose, personaggio di L’Époque di Matthieu Bareyre

Signs of Life:

Signs of Life Award ELECTRONIC-ART.FOUNDATION per il miglior film: Hai Shang Cheng Shi (The Fragile House) di Lin Zi

Fundación Casa Wabi – Mantarraya Award: Le discours d’acceptation glorieux de Nicolas Chauvin di Benjamin Crotty,

Swatch First Feature Award (Premio per la migliore opera prima): Alles ist gut di Eva Trobisch

Swatch Art Peace Hotel Award: Rūgštus miškas (Acid Forest) di Rugilė Barzdžiukaitė

Menzione speciale: Tirss, rihlat alsoo’oud ila almar’i (Erased, Ascent of the Invisible) di Ghassan Halwani

Pardi di domani:

Concorso internazionale:

Pardino d’oro per il miglior cortometraggio internazionale – Premio SRG SSR: D’un château l’autre di Emmanuel Marre

Pardino d’argento SRG SSR per il Concorso internazionale: Heart of Hunger di Bernardo Zanotta

Premio per la migliore regia Pardi di domani – PIANIFICA: El laberinto di Laura Huertas Millán

Premio Medien Patent Verwaltung AG: Je sors acheter des cigarettes di Osman Cerfon

Menzione speciale: La máxima longitud de un puente di Simón Vélez

Concorso nazionale:

Pardino d’oro per il miglior cortometraggio svizzero – Premio Swiss Life: Los que desean di Elena López Riera

Pardino d’argento Swiss Life per il Concorso nazionale: Abigaïl di Magdalena Froger

Premio per la migliore speranza svizzera: Ici le chemin des ânes di Lou Rambert Preiss

Prix du Public UBS: Blackkklansman di Spike Lee

Variety Piazza Grande Award: Le vent tourne di Bettina Oberli

Caterina Taricano
12 Agosto 2018

Locarno 2018

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Lili Hinstin, nuova direttrice artistica del Locarno Festival

Lili Hinstin entrerà in carica al 1° dicembre 2018, succedendo a Carlo Chatrian, che ha lasciato il Festival svizzero per assumere la direzione artistica della Berlinale. Nata a Parigi nel 1977, è stata responsabile delle attività cinematografiche dell’Accademia di Francia a Roma e vice direttrice artistica del Cinéma du Réel

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Ethan Hawke e la leggenda della musica country Blaze Foley

L’attore e regista statunitense presenta in Piazza Grande, il suo nuovo film di regia contro l'intolleranza, Blaze: “Parlare della vita tormentata di Foley, significa anche affermare il valore della vita bohémienne, Vorrei che la bandiera americana tornasse ad essere il simbolo della libertà, l’emblema di un popolo che ha sempre odiato imposizioni e oppressioni"

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Diego Abatantuono: io buono, tutti gli altri cattivi

In anteprima a Locarno, in Piazza Grande, Un nemico che ti vuole bene, di Denis Rabaglia. A presentarlo Sandra Milo, Roberto Ciufoli e Diego Abatantuono che dice: “Mi piacciono i film in cui si cerca l’ironia ma senza perdere di vista il realismo. In questo caso il tema centrale è proprio quello della solitudine dell’individuo di fronte ad una realtà che ti può sempre stupire, celando nemici fra gli amici e viceversa"

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Dulcinea: il Don Chisciotte surrealista di Luca Ferri

Da Cervantes a Buzzati per una performance che attraversa il cinema, l’arte e la letteratura. Ferri conferma la sua vocazione al cinema di ricerca e annuncia il prossimo progetto con Antonio Rezza e Flavia Mastrella. “Sono onorato che due veri geni, come prova il loro recente Leone d’oro per il teatro, abbiano accettato di partecipare a questo nuovo film"


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