Flavio Bucci: “Sai che noia il Paradiso”

Grande interprete teatrale oggi caduto in disgrazia a cui la Festa di Roma dedica un omaggio attraverso il documentario Flavioh - Tributo a Flavio Bucci.


“Il nostro mestiere dà la possibilità di scandagliare dentro l’animo umano, a volte magari anche commettendo errori. L’attore per sua stessa qualifica è colui che non solo cerca di interpretate ma anche di trasmettere attraverso il suo lavoro una propria ideologia, giusta o sbagliata che sia”, sottolinea Flavio Bucci, grande interprete teatrale a cui la Festa di Roma dedica oggi un omaggio attraverso il documentario Flavioh – Tributo a Flavio Bucci di Riccardo Zinna. “Di fondo c’è sempre da imparare, anche alla mia età, e questo fa parte dell’esistenza. Come diceva il grande de Filippo: gli esami non finiscono mai”.

Un tributo a un uomo spigoloso, caparbio e coerente, lo aveva definito Riccardo Zinna, regista e attore scomparso lo scorso settembre, che probabilmente con questo lavoro ha voluto anche lasciare una più ampia riflessione, dal sapore biografico, sull’essere artista. Del progetto che lo aveva impegnato per gli ultimi tre anni aveva spiegato di averne sentito l’esigenza dopo aver capito che molti giovani ventenni, trentenni ma anche molti quarantenni non conoscevano Flavio Bucci, uno dei più grandi interpreti teatrali, “con un volto antico come scolpito per riprodurre nel contempo tragedia e commedia, e una voce calda potentissima e nitida, in grado, persino con un sussurro, di centrare qualsiasi angolo di un teatro”, l’aveva definito. “Dovevo in qualche modo riuscire a raccontare la parabola dell’uomo e dell’artista Flavio Bucci, un uomo che ha vissuto la sua storia da battitore libero, vincendo, perdendo, sbagliando ma mai barando con gli altri e soprattutto con se stesso”.

Proprio di parabola sembra parlare il quotidiano del grande attore torinese, oggi 71enne, che vive in solitudine e senza denaro in una casa famiglia sul litorale laziale, dopo aver avuto due ex mogli, tre figli e guadagnato milioni a serata. “Ho speso tutto in vodka e cocaina – ha dichiarato in una recente intervista al Corriere della Sera – La vita è una ed è tua, puoi farci quello che vuoi. Non mi sento colpevole verso nessuno, non ho rimpianti oppure se preferisce posso anche dirle che ne ho, tanto non potrei cambiare niente. La verità è che tutti ti pretendono a loro immagine e somiglianza, però io sono come sono. Non mi voglio assolvere da solo e non voglio nemmeno andare in Paradiso, che poi sai che noia lassù”.

Carmen Diotaiuti
20 Ottobre 2018

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