Afterhours, De Gregori, Shel Shapiro e Mozart: ecco la musica della Festa

In linea con l’Auditorium Parco della Musica, luogo in cui si svolge, la Festa del Cinema di Roma offre quest’anno molte connessioni con il mondo delle sette note


In linea con il luogo in cui si svolge – l’Auditorium Parco della Musica – la Festa del Cinema di Roma offre quest’anno molte connessioni con il mondo delle sette note. Nelle giornate di oggi e domani, infatti, sono molte le proposte che vedono coinvolti musicisti di fama internazionale d’ogni genere e per tutti i gusti. E’ di  Giorgio Testi il documentario Noi siamo Afterhours, dove l’Io narrante del leader della band Manuel Agnelli accompagna lo spettatore tra immagini del presente e del passato per raccontare la storia del gruppo, prendendo spunto dal concerto sold out al Forum di Assago del 10 aprile scorso.

“Sul palco – spiega Agnelli in conferenza – esprimo tutte le istanze antisociali a cui non potrei dare voce in altre situazioni. Ci dicono che siamo violenti, siamo tristi, ma per me quella è energia. Non vado in giro a spaccare teste per la strada, ma vorrei, tutti vorremmo. Sapere che posso sfogarmi in musica è liberatorio”.

Così come il concerto, anche il docufilm – da cui sarà tratto anche un cd musicale, come si è lasciato scappare il regista, è parte di un progetto più ampio: “Era un evento one off – spiega ancora Agnelli – unico show del 2018. Di solito quando si fanno questi docufilm tributo si riprendono 3 serate consecutive, invece abbiamo voluto preservare la magia di quell’unico evento, rischiando che potesse essere un disastro, ma invece ne è uscito qualcosa di meraviglioso”. “Non abbiamo sovrainciso niente – conclude il regista – e abbiamo mantenuto l’errore con cui Manuel comincia il concerto. Poteva essere un glorioso autogol ma invece lo ha sbloccato e ha reso il resto perfetto”.

Secondo appuntamento musicale della giornata è con Il flauto magico di Piazza Vittorio, di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu, con la partecipazione amichevole di Fabrizio Bentivoglio. Nella nota cornice multietnica della Piazza della Capitale, e grazie alla musica della celebre Orchestra che dal luogo prende il nome, l’opera di Mozart diventa parte di tutte le sue culture musical, come una favola tramandata di bocca in bocca e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti. Così le vicende e i personaggi si trasformano, arricchendosi e sintetizzando tradizioni culturali molto distanti. “Il film è un percorso libero – dicono i registi – denso di riferimenti a generi diversi che si sposano, fino alla rivisitazione, con le tecniche del teatro barocco e lirico europeo, con le sue macchine teatrali e i trucchi artigianali. Manteniamo l’aspetto esoterico nel concetto di ‘fratellanza’, ma preferiamo non parlare della massoneria moderna. E in generale abbiamo eliminato tutti gli elementi misogini dell’opera, rendendo le donne protagoniste”. “Se cantare è recitare – dice Bentivoglio che si cimenta anche nella musica – recitare è anche musica. E’ un film di contaminazione, ben otto lingue” e musiche diverse, dal jazz al rock.

C’è spazio anche per uno sguardo inedito su Francesco De Gregori, realizzato dal fotografo Daniele Barraco, nel documentario, presentato come Evento Speciale Vero dal vivo. Francesco De Gregori in cui si racconta il tour invernale 2017 del cantautore, tra i club d’Europa, degli Stati Uniti e i Real World Studios di Bath in Inghilterra. Attraverso gli occhi dell’amico filmmaker e fotografo, De Gregori si mostra in totale libertà, senza schemi, ironico e inconsueto, liberandosi anche di barba e cappello: totalmente vero davanti al suo pubblico. 

Il film è prodotto da Caravan in collaborazione con Rai Cinema e andrà in onda in prima serata su Rai 3 sabato 1 dicembre alle 21.40.

E poi uno speciale incontro tra Shel Shapiro, leggendario leader dei Rokes, fresco di un nuovo disco, e il pubblico, per parlare dell’Italia dei musicarelli, ovvero i film ispirati alle canzoni degli anni sessanta, che raccontano la storia del paese attraverso l’intonazione e il pentagramma. Dentro quei film, semplici solo in apparenza, si trovano lo spirito del tempo, le idee nuove che convivono con quelle vecchie, il conformismo e i primi segni di una rivolta che infiammerà il mondo. A moderare l’evento, i conduttori di ‘Hollywood Party ‘ Steve Della Casa e Alberto Crespi.

Andrea Guglielmino
23 Ottobre 2018

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