Sono le ore dei calcoli delle conseguenze a Hollywood, dove lo sciopero congiunto di autori e attori obbliga gli Studios a fare i conti con un futuro mai così incerto. Barry Diller, presidente di Iac e Expedia ed ex capo di uno studio di Hollywood, ha dichiarato ad ANSA che senza un’intesa tra le parti, executive e divi più pagati dovrebbero tagliarsi i compensi di un quarto entro il primo settembre.
La previsione è delle peggiori: “Nel 2024 ci sarà ben poco da guardare. Ci sarà cosi’ un crollo degli abbonamenti in streaming e dei biglietti venduti ai botteghini. Quando alla fine si arriverà a un accordo, non ci saranno piu’ soldi per nuove produzioni”.
Si parla di “crollo dell’intera industria”. Prima di autunno, gli spettatori non noteranno differenze, ma molto presto i palinsesti televisivi subiranno il contraccolpo e così anche i cartelloni delle sale di tutto il mondo.
La responsabile delle armi sul set del western è stata ritenuta colpevole per l'omicidio involontario di Halyna Hutchins. Il processo che riguarda Alec Baldwin si svolgerà a luglio
Al grido di “tanti mestieri, una sola lotta”, in 2000 sono già scesi in piazza domenica 3 marzo a Los Angeles. I sindacati dei tecnici chiedono ai produttori di rinegoziare il loro contratto che scade il 31 luglio.
Il documento sancisce ufficialmente la fine della più lunga battaglia sindacale della storia di Hollywood. Aumentati i compensi minimi e "arginata" l'AI
Nicola Maccanico, AD di Cinecittà, commenta così a SkyTg24 la fine dello sciopero di Hollywood