Hayao Miyazaki: addio alle scene

Hayao Miyazaki si ritira dalle scene. L’annuncio, secco, è dato dal presidente dello Studio Ghibli Koji Hoshino alla 70ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia


Hayao Miyazaki si ritira dalle scene. L’annuncio, secco, è dato dal presidente dello Studio Ghibli Koji Hoshino alla 70ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è in concorso The Wind Rises (Kaze Tachinu), ultimo lavoro – in tutti i sensi, a questo punto – del grande maestro dell’animazione giapponese. Il regista, settantaduenne, non se l’è sentita di raggiungere il Lido, e ha affidato alla rappresentanza il compito di dare la notizia, triste per i suoi numerosi fan e amici in tutto il mondo. “Ulteriori dettagli saranno dati la settimana prossima durante una conferenza stampa a Tokyo – ha specificato il presidente – ma per ora non sono autorizzato a dire altro”.

Assume allora un altro sapore, ancora più agrodolce, l’atmosfera malinconica del film, presentato ieri, e basato – insolitamente, rispetto alle altre opere del Maestro, per lo più costruite su canovacci fantasy – su personaggi realmente esistiti: il progettista di aeroplani Jiro Horikoshi e il suo predecessore italiano Giovanni Caproni (che nel film dice anche qualche battuta nella nostra lingua), a cavallo tra gli anni ’30 e i ’40, gli anni delle guerre, dei terremoti e della tubercolosi, tutte vicende che segnano l’anima di Jiro ma al contempo lo spingono, con grandi sacrifici – compreso quello della sua compagna e amore di sempre, che rinuncia a curarsi da un male grave pur di sostenerlo nell’impresa – a realizzare il sogno di costruire un velivolo perfetto. “Miyazaki ama gli aeroplani e l’Italia – afferma Hoshino – ha studiato moltissimo la storia di questi personaggi. Ci lavora dal 2010 ma è un pallino che ha sempre avuto nella vita, come dimostra anche Porco Rosso. Lo stesso nome Ghibli è ispirato a un modello d’aereo italiano costruito da Caproni. Era un tema che gli riscaldava il cuore. Ma all’inizio pensava che fosse una storia troppo adulta per un cartoon, lo hanno convinto i produttori e infine ha accettato la sfida. Al pubblico giapponese è piaciuta questa svolta realistica, si sono molto commossi e ci hanno gratificati al botteghino. Ci interessava raccontare la storia giapponese, ma solo attraverso gli occhi del protagonista. Raccontiamo ciò che ha segnato la sua vita. Ci siamo chiesti in quei tempi così difficili, come potesse aver luogo una storia d’amore. Parliamo del passato, ma pure del presente: questo film parte dal presupposto che tutti i giapponesi moderni sanno che tipo di problematiche il film affronta, pensiamo che anche nel 2011 abbiamo avuto un grave terremoto con successiva recessione. Il nostro target sono i giovani che devono affrontare il presente e il futuro”.

Presente in conferenza anche Miri Takimoto, doppiatrice del personaggio di Nahoko: “Ho percepito la forza del personaggio – dice – che vive in tempi difficilissimi. E’ malata, ma non è triste. Per lei l’importante non è vivere a lungo ma trarre il massimo dal rapporto con il suo uomo e dal tempo che è concesso loro di stare insieme, lo vuole afferrare. Io probabilmente non ci sarei riuscita”.

01 Settembre 2013

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