AGPCI e modifiche della Legge regionale Lazio per il cinema e l’audiovisivo

Gli interventi di Martha Capello, Lidia Ravera, Flavia Barca e Eugenio Patanè


All’incontro di Sinergie “La Regione Lazio incontra i produttori della AGPCI”, svoltosi all’interno del programma del Festival Internazionale del Film di Roma, sono state presentate le modifiche alla Legge regionale per il cinema e l’audiovisivo della Regione Lazio.
“Con queste nuove modifiche, la Legge è diventata davvero uno strumento a sostegno di tutti” dichiara Martha Capello, presidente AGPCI. “In particolare, il supporto alle minoritarie italiane segna un forte cambiamento e l’apertura non solo verso l’Europa, ma anche nei confronti delle giovani produzioni e degli indipendenti che riescono così a coprire più facilmente la propria quota di partecipazione nei progetti internazionali. Come Associazione ci auguriamo che l’esempio sia presto seguito anche dal MiBACT con la creazione di un fondo dedicato per le coproduzioni internazionali”.

Per Lidia Ravera, assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, è importante che “la Regione torni a rilanciare l’azione della Film Commission Lazio, incentivando al meglio il nostro cinema e attirando sempre più gli investitori stranieri”. Eugenio Patanè, presidente della V commissione Cultura e spettacolo del Consiglio regionale del Lazio, ha dato risalto all’introduzione di una nuova concezione di start up, caldeggiata dall’AGPCI, definendola “più consona a valorizzare la creatività e le opere di ingegno”. Si passa infatti dall’accezione in termini temporali – 3 o 5 anni dalla data di costituzione della stessa – al criterio legato al numero di film realizzati; l’impresa cinematografica è una start up fino alla conclusione del secondo film.

Presente all’incontro anche Flavia Barca, assessore alla Cultura del Comune di Roma: “La formazione nelle scuole è un tema centrale e complicato sul quale investire. Stiamo rivoluzionando l’ufficio Cinema del Comune di Roma e ci impegneremo a ridare valore a molti spazi in città rimasti abbandonati per molto tempo, affinché diventino dei luoghi di socializzazione e cultura”.

ssr
18 Novembre 2013

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