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Dalle viscere del Vesuvio, Pulcinella, servo sciocco, viene inviato nella Campania dei giorni nostri per esaudire le ultime volontà di Tommaso, un semplice pastore: mettere in salvo un giovane bufalo di nome Sarchiapone. Nella Reggia di Carditello, residenza borbonica abbandonata a se stessa nel cuore della terra dei fuochi, delle cui spoglie Tommaso si prendeva cura, Pulcinella trova il bufalotto e lo porta con sé verso Nord. I due servi, uomo e animale, intraprendono un lungo viaggio in un’Italia bella e perduta, alla fine del quale non ci sarà quel che speravano di trovare.

 

"Ho imparato a guardare l'Italia contemplando il suo paesaggio dai treni, riscoprendo di volta in volta la sua bellezza e la sua rovina. Spesso ho pensato di realizzare un film itinerante che attraversasse la provincia per provare a raccontare l’Italia: bella, sì, ma perduta. Anche Leopardi la descriveva come una donna che piange con la testa tra le mani per il peso della sua storia, per il male atavico di essere troppo bella", così Pietro Marcello spiega la genesi del suo nuovo lavoro Bella e perduta, unico titolo italiano in concorso al Festival di Locarno, commistione di finzione e documentario in cui Elio Germano dà voce al bufalo Sarchiapone. "Quando mi sono imbattuto nella Reggia di Carditello e nella favola – perché di favola si tratta – di Tommaso, 'l’angelo di Carditello', il pastore che con immensi sacrifici ha deciso di dedicare tanti anni della sua vita alla cura di un bene artistico abbandonato, ho visto una potente metafora di ciò che sentivo la necessità di raccontare: dopo la morte di Tommaso, prematura e improvvisa, Bella e perduta – nato inizialmente come un 'viaggio in Italia' destinato a toccare altre tappe – è diventato un altro film, sposando fiaba e documentario, sogno e realtà. Carditello è l'emblema della bellezza perduta e della lotta del singolo, dell'orfano che non si arrende a un meccanismo incancrenito di distruzione e disfacimento; e allo stesso tempo questa storia così radicata nella Storia del nostro Paese indaga un tema, quello del rapporto tra uomo e natura, mai così universale, a ogni latitudine".

Pietro Marcello, casertano, classe 1976, si è fatto notare a livello internazionale nel 2007 con Il passaggio della linea, presentato nella sezione Orizzonti alla 64a Mostra di Venezia; nel 2009 il suo primo lungometraggio La bocca del lupo vince il primo premio e il premio Fipresci al 27° Torino Film Festival, il Premio internazionale Scam al Cinéma du Réel di Parigi, il Premio Caligari e il Teddy Bear alla Berlinale, il Premio internazionale della giuria e il Premio Signis al BAFICI, oltre a numerosi altri riconoscimenti. Nel 2011 gira Il silenzio di Pelešjan, presentato come evento speciale alla 68a Mostra di Venezia e in molti altri festival internazionali. 

Bella e perduta, scritto con Maurizio Braucci, prodotto da Avventurosa con Rai Cinema in associazione con Mario Gallotti in collaborazione con Fondazione Cineteca di Bologna e Istituto Luce Cinecittà (che distribuisce) è riconosciuto di interesse culturale con il sostegno di MiBACT – DG Cinema.  
 

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