Luce al Bif&st con cinque titoli
Luce-Cinecittà sarà presente al prossimo Festival Internazionale del Film di
Bari con cinque titoli in distribuzione.
Girato proprio nella città pugliese, arriva in anteprima in concorso (sezione ItaliaFilmFest/Lungometraggi) Il
venditore di medicine di Antonio Morabito, che ha già sollevato
consenso e discussione dopo la prima mondiale al Festival di Roma e uscirà
nelle sale italiane il 30 aprile. Incentrato sullo scandalo del comparaggio
farmaceutico (tornato in primo piano piano con drammatiche cronache processuali
proprio in questi giorni) e su una struttura thrilling, il film di Morabito
vede nel cast l’accoppiata Claudio Santamaria e Isabella Ferrari, insieme a
Evita Ciri e la partecipazione di Marco Travaglio.
In anteprima assoluta si vedrà Terra di transito, del reporter e documentarista Paolo Martino. Un film doc che partendo dall'intenso racconto di Rahell, un ragazzo in fuga dal regime di Saddam Hussein per ricongiungersi con i familiari in Svezia, mostra la paradossale condizione dei rifugiati di guerra sottoposti al regolamento Dublino 2. Una norma che li obbliga a risiedere nel primo paese d'ingresso nell'Unione europea, senza poter raggiungere la meta voluta. Con l'immagine dolorosa e spiazzante di uomini che vorrebbero lasciare l'Italia - la terra del loro sbarco - e non possono. E di un Paese che non riesce a dare accoglienza e possibilità a persone che hanno rinunciato a chiederle. Il film di Paolo Martino, prodotto dall'associazione A Buon Diritto in collaborazione con Luce-Cinecittà, ha di recente ottenuto il Patrocinio della sezione italiana di Amnesty International.
Nel concorso ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde troviamo Via Castellana Bandiera di Emma Dante e Il Sud è niente di Fabio Mollo; e come evento speciale Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola.
In anteprima assoluta si vedrà Terra di transito, del reporter e documentarista Paolo Martino. Un film doc che partendo dall'intenso racconto di Rahell, un ragazzo in fuga dal regime di Saddam Hussein per ricongiungersi con i familiari in Svezia, mostra la paradossale condizione dei rifugiati di guerra sottoposti al regolamento Dublino 2. Una norma che li obbliga a risiedere nel primo paese d'ingresso nell'Unione europea, senza poter raggiungere la meta voluta. Con l'immagine dolorosa e spiazzante di uomini che vorrebbero lasciare l'Italia - la terra del loro sbarco - e non possono. E di un Paese che non riesce a dare accoglienza e possibilità a persone che hanno rinunciato a chiederle. Il film di Paolo Martino, prodotto dall'associazione A Buon Diritto in collaborazione con Luce-Cinecittà, ha di recente ottenuto il Patrocinio della sezione italiana di Amnesty International.
Nel concorso ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde troviamo Via Castellana Bandiera di Emma Dante e Il Sud è niente di Fabio Mollo; e come evento speciale Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola.