Jeremy Renner. Fare l’attore? Ve lo sconsiglio

"Lo so che a vederlo da fuori sembra una cosa, ma vi consiglio di fare altro. E' un vero e proprio lavoro"


Jeremy Renner, in procinto di girare un biopic su Steve McQueen, oggi è al Taormina Film Fest per una masterclass non manca di parlare della tragedia di Orlando e dell’uso delle armi negli Usa. “È vero, nei miei film uso molte armi, ma questo non vuol dire che io sia un esperto. Sono cresciuto in un ranch dove c’erano molte armi, ma erano usate per sola difesa. Per il resto faccio tiro al bersaglio e non vado neppure a caccia”.

Nato a Modesto, in California, maggiore di cinque figli, origini irlandesi e tedesche, un fisico palestrato perfetto per il film d’azione (da The Bourne Legacy a Captain America: Civil War), Renner scoraggia chi aspira a fare l’attore: “Lo so che a vederlo da fuori sembra una cosa, ma vi consiglio di fare altro. E’ un vero e proprio lavoro. Io sono stato fortunato, ma ci vogliono anche tanta fatica e passione. Fatelo solo se siete portati per entrambe le cose”.

Tra le sue esperienze cinematografiche più importanti, quella dell’artificiere in Iraq nel film di Kathryne Bigelow The Hurt Locker (2008): “il suo stile è documentaristico e non la vedevo mai, tranne la mattina quando dava tutte le indicazioni. La ringrazio perché mi ha permesso di costruire su me stesso il personaggio del film che comunque mi è costato un anno di preparazione”.

Ang
17 Giugno 2016

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