Citto Maselli: “Quando scoprii il talento di Tomas Milian”

"Lo incontrai al Festival di Spoleto, faceva il mimo in una compagnia americana. Ricordo che telefonai subito al produttore Cristaldi che lo mise sotto contratto e così interpretò due miei film"


LECCE. ”Un film sulla sinistra italiana oggi? L’ho girato qualche anno fa, Le ombre rosse, un film con un senso drammatico di disfacimento, in cui salvavo solo due donne che nel finale trasformavano una casa in un centro sociale”. Così risponde Citto Maselli, una vita dedicata al cinema e alla politica, premiato con l’Ulivo d’oro alla carriera al 18° Festival del cinema europeo. ” Ecco, sono convinto che oggi occorra una casa, un partito. Il futuro della sinistra potrà definirsi positivamente solo se ci sarà l’intelligenza di costruire un partito politico”.
L’omaggio a Maselli propone accanto a nove suoi lungometraggi, da Gli sbandati (1955) a Le ombre rosse (2009), anche due cortometraggi realizzati all’inizio degli anni ’50: Ombrellai e Storia di Caterina, quest’ultimo difretto in collaborazione con Cesare Zavattini. “All’epoca mi impegnai in un genere di documentario che venne chiamato realismo lirico”.

Se tornasse al cinema militante ora il suo sguardo critico si poserebbe “sui sostenitori dell’antipolitica, un tema molto legato al Movimento 5 stelle, che comunque rappresenta una realtà più complessa. Non sopporto l’idea qualunquista della politica come corruzione e momento di morte. Ecco, questo potrebbe essere uno dei temi centrali di una storia”.
Nel corso dell’incontro condotto dal critico Bruno Torri, il regista ricorda un altro suo film d’impegno sociale a cui è affezionato, Civico zero (2007): “Fu apprezzato da Gian Luigi Rondi, mio nemico, un andreottiano più realista del re, che ha combattuto in tutti i modi il realismo cinematografico italiano, tranne il Visconti de La terra trema“.

Nel corso della sua carriera ha scoperto e lanciato attori come Tomas Milian, recentemente scomparso. “Lo incontrai al Festival di Spoleto, faceva il mimo in una compagnia americana. Ricordo che telefonai subito al produttore Franco Cristaldi che lo mise sotto contratto per 7 anni e così interpretò due miei film I delfini e Gli indifferenti. Aveva un gran temperamento d’attore nonostante una scarsa preparazione culturale e nessuna scuola di recitazione alle spalle”.
Lo stesso temperamento che ha mostrato Valeria Golino che nel 1986 diretta da Maselli in Storia d’amore vinse a Venezia la prima Coppa Volpi. “Un’altra brava attrice drammatica è stata Virna Lisi che ha lavorato con me in La donna del giorno, purtroppo un film non riuscito. Altrettanto sensibile e intelligente, capace di cogliere le sfumature, si è rivelata Nastassja Kinski”.

E un attore che Maselli piacerebbe dirigere? ”Sergio Castellitto, potrebbe interpretare la parte di un intellettuale un po’ come era Roberto Herlitzka ne Le ombre rosse: contraddittorio, comunista e tuttavia narciso e mondano”.

ssr
07 Aprile 2017

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