Anche Galimberti e Vitiello a Lido Philo
Si è conclusa con gli interventi di Umberto Galimberti e Vincenzo Vitiello l’edizione 2017 di Lido Philo. Nel suo intervento Umberto Galimberti ha centrato la riflessione sulla progressiva perdita di sovranità della politica a favore dell'economia, di questa a favore della finanza e di quest’ultima a favore della tecnologia. I processi delle prime tre forme di attività sociale si fondavano comunque su criteri di intenzionalità e obiettivi: la politica sul bene comune, l’economia sulla distribuzione dei beni materiali, la finanza sul profitto, mentre la tecnologia oggi procede secondo un criterio di auto superamento automatico, anonimo e senza soggetto, che apre a scenari difficilmente prevedibili, sottraendosi dunque a ogni strategia consapevole diretta al fine. L’immanenza della tecnologia si presenta sempre più come una trascendenza rispetto alle possibilità del governo umano. Il potere politico si trova si trova a gestire settori secondari e marginali rispetto al grande processo di globalizzazione tecnologica. Da tutto questo si evince una prospettiva senza uscita rispetto alle tradizionali e storiche aspettative delle società.
Nella conferenza conclusiva Vincenzo Vitiello ha ripercorso genealogicamente il tema del potere e della potenza a partire dalle loro fondazioni mitologiche e religiose e del loro intreccio con il progressivo costituirsi dei paradigmi della moralità. Ha dunque esposto i paradossi di monoteismi personalistici concludendo con una forte critica del concetto stesso di possibilità in rapporto allo statuto necessario della potenza come illusorio oggetto di scelta. Il pubblico dell'Italian Pavilion ha apprezzato la eruditissima conferenza che ha interrogato i punti più alti e critici del pensiero occidentale. La sala piena in cui talvolta si sono dovute aggiungere sedie per gli spettatori, è una conferma dell’interesse che il pubblico della Mostra di Venezia mantiene per occasioni di dibattito culturale critico, all’interno di questa importante manifestazione internazionale.
Nella conferenza conclusiva Vincenzo Vitiello ha ripercorso genealogicamente il tema del potere e della potenza a partire dalle loro fondazioni mitologiche e religiose e del loro intreccio con il progressivo costituirsi dei paradigmi della moralità. Ha dunque esposto i paradossi di monoteismi personalistici concludendo con una forte critica del concetto stesso di possibilità in rapporto allo statuto necessario della potenza come illusorio oggetto di scelta. Il pubblico dell'Italian Pavilion ha apprezzato la eruditissima conferenza che ha interrogato i punti più alti e critici del pensiero occidentale. La sala piena in cui talvolta si sono dovute aggiungere sedie per gli spettatori, è una conferma dell’interesse che il pubblico della Mostra di Venezia mantiene per occasioni di dibattito culturale critico, all’interno di questa importante manifestazione internazionale.