Russia: Stalin censurato perché offensivo

​La visione di "Morto Stalin, se ne fa un altro" di Armando Iannucci in Russia slitta a data da destinarsi, perché il ministero della Cultura ha definito il film "offensivo"


“È evidente che il film non è ben visto dal partito comunista russo, ma non sono loro a determinare l’uscita in sala” aveva detto il regista britannico Armando Iannucci a Cinecittà News in occasione della proiezione del suo Morto Stalin, se ne fa un altro (The death of Stalin) al TFF, in sala dal 4 gennaio. Contrariamente alle sue aspettative, però, la distribuzione del film in Russia è stata sospesa per 6 mesi dal ministero della Cultura del Cremlino.

Il Consiglio Pubblico, nonostante un iniziale nulla osta per il 25 gennaio, ha visionato il film a porte chiuse e lo ha definito privo di valore storico-culturale e “offensivo”. L’invito a posticipare la distribuzione della pellicola è motivata dalla sovrapposizione il 2 febbraio con il 70esimo anniversario della vittoria di Stalingrado, che segnò la prima grande sconfitta politico-militare della Germania nazista e l’inizio dell’avanzata sovietica a ovest.  

Inoltre, la visione del film – ha sottolineato il membro del Consiglio Paval Pozhigailo – è sconsigliabile alla luce delle prossime elezioni presidenziali del 18 marzo, visto che ridicolizza la classe politica dell’Unione Sovietica e Stalin stesso. Il ministero ha fatto sapere, poi, che la decisione relativa a quando permettere la visione del film sarà presa “in un secondo momento” e altri membri dell’establishment russo, come la vice capo Commissione Cultura della Duma, Yelena Drapeko, hanno definito il film “una schifezza, una provocazione” e chiedono che non venga distribuito affatto. Ma i problemi non finiscono qui, perché c’è anche chi dice che il ritratto grottesco del generale Georgij Konstantinovič Žukov, eroe della Seconda Guerra Mondiale, potrebbe essere un insulto per i veterani.

La black comedy, diretta dal regista scozzese che ha firmato anche la serie Veep premiata ai Sag come migliore insieme di attori in una commedia televisiva, racconta la morte del segretario generale dell’Unione Sovietica a tinte grottesche e tragicomiche, mettendo in risalto l’isteria e la competizione tra i membri del suo entourage, Chruščёv, Molotov, Žukov, Berija e i figli di Stalin Vasili e Svetlana.

V.B.
24 Gennaio 2018

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