Piccolo America: “Ecco perché non partecipiamo al bando”

I Ragazzi del Piccolo America hanno diffuso un comunicato in cui spiegano le ragioni per cui non vogliono partecipare al bando per l'arena di San Cosimato. Ne pubblichiamo ampi stralci


I Ragazzi del Piccolo America hanno diffuso un comunicato in cui spiegano le ragioni per cui non vogliono partecipare al bando per l’arena di San Cosimato rispondendo al vice sindaco Luca Bergamo (qui le motivazioni del Comune affidata a un video su Facebook). Ne pubblichiamo ampi stralci (l’illustrazione è di Bruno Bozzetto): 

“Il Cinema America in Piazza San Cosimato non è solo un evento, né solo una piazza. Il Cinema America in Piazza San Cosimato è un insieme di relazioni, è un alveare di idee, di rapporti, di sguardi, di solidarietà e di amore per la nostra città.  Partecipare al bando, che con tutta probabilità vinceremmo, obbligherebbe il ‘Piccolo Cinema America’ ad inserire Roma Capitale ‘quale ente sostenitore dell’iniziativa inserita nell’ambito dei programmi dell’Estate Romana’ (articolo 16, avviso pubblico Estate Romana 2017) ma noi, ragazzi del Cinema America, abbiamo scelto Piazza San Cosimato, quattro anni fa, proprio perché non era nel bando dell’Estate Romana, perché quella piazza lì, così vicina a noi e lontana da tutto il resto del mondo culturale della città, era stata dimenticata da tutti, tranne che dal Rione. Preferimmo allora, e preferiremmo ancora oggi, quella, senza soldi, a tutte le altre offerte con budget, perché è lì che vorremo dimostrare la nostra idea di città, la nostra idea di piazza. Si è vero, con un bando potremmo ottenere dei fondi a cui, fino ad ora, non abbiamo avuto accesso, ma noi quei fondi non li vogliamo: noi stiamo criticando tutto il sistema culturale del ‘Bando dell’Estate Romana’, noi siamo contrari a ciò che è diventata l’Estate Romana, perché questa, negli anni, non ha fatto altro che sopprimere la creatività e la spontaneità dei territori, processo incentivato dalle modifiche apportate proprio dal vice sindaco Luca Bergamo. Noi non vogliamo politicamente farne parte. Negli anni, a San Cosimato, abbiamo, con i fatti, provato a costruire un modello nuovo, dove fondi pubblici e privati vengono utilizzati esclusivamente per eventi ad ingresso gratuito. Ora che a questa piazza abbiamo restituito dignità ed identità, anche nel resto della città e del mondo, Roma Capitale la rivuole indietro, per giunta obbligandoci a dire che ne è ‘Ente sostenitore’, semplicemente perché concederebbe, come previsto dal regolamento, il suolo pubblico. In questo clima, in cui l’amministrazione arbitrariamente ci espropria della nostra idea, il nostro format e la nostra storia, e l’Assessore alla Cultura ci blocca su Whatsapp e Facebook, perché dovremmo accettare di fargli rivendicare la paternità del nostro Cinema America in piazza San Cosimato? No, noi non ci stiamo. Roma Capitale è il beneficiario del Cinema America in Piazza San Cosimato, non è “l’ente sostenitore”. L’ente sostenitore è Trastevere con i Ragazzi del Cinema America, è il cinema italiano che ha aderito gratuitamente alle nostre iniziative ed è il Municipio I, che ci ha creduto, sin da quando lì non c’era niente. Roma Capitale può fare il bando, non stiamo dicendo che la piazza è nostra, stiamo solo dicendo che noi non parteciperemo al bando. Però Roma Capitale nel farlo, deve ammettere che questa è esclusivamente una scelta politica e che pertanto non riconosce l’interesse della città di Roma affinché ci sia ancora il Cinema America. Roma Capitale deve ammettere che non è obbligata al bando e che, dal punto di vista normativo, potrebbe anche concedere la piazza direttamente. Cosa faremo? Forse andremo in un’altra città (Napoli, Ciampino, Fiumicino), oppure su suolo privato ed in tutti quei luoghi dove nessuno rivendicherà come proprie la nostra iniziativa e le nostre idee. Noi andremo lì, dove il nostro lavoro sarà riconosciuto, non come qui, dove viene denigrato come ‘fuori dalle regole’, nonostante sopra le regole qui c’è solo chi si nasconde e strumentalizza le norme. I soldi, che la nostra associazione, non a scopo di lucro, ha messo da parte in questi tre anni e mezzo di eventi? 170mila euro da tutte le nostre iniziative più 30mila euro di vostre donazioni, tutti vincolati ed annunciati, nei giorni scorsi, a bilancio per finanziare i lavori di ristrutturazione di un cinema di proprietà pubblica, di tutta la città, pensate di Roma Capitale. Si, stiamo ridando a Roma Capitale tutto ciò che abbiamo messo da parte lavorando come volontari per lei. Noi non occuperemo Piazza San Cosimato qualora l’amministrazione andrà fino in fondo con il bando. Non parteciperemo, anzi, ci auspichiamo che qualcuno, al posto nostro, riporti il Cinema gratis in quella piazza per sessanta notti, consecutive, con ospiti italiani ed internazionali, perché a quel punto avremo vinto noi. Prima di noi nessuno faceva più il cinema gratis nelle piazze di Roma, se dopo di noi qualcun altro lo farà, nonostante tutto, avremo vinto”. 

Cr. P.
06 Febbraio 2018

Piccolo America

Piccolo America

Piccolo America: 100mila presenze per il Cinema in Piazza

La manifestazione organizzata e promossa dalla Fondazione Piccolo America ha animato l'estate di Roma dal 2 giugno al 16 luglio, in tre luoghi della città, dal centro alla periferia

Piccolo America

Il Cinema in Piazza, tra gli ospiti Darren Aronofsky e Ari Aster

Grazie alla collaborazione con A24, la Fondazione Piccolo America porta nelle piazze romane due grandi registi come Darenn Aronofsky e Ari Aster. Nonostante un ritardo nei finanziamenti, si inizia il 2 giugno con Tornatore e Morandi

Piccolo America

Piccolo America, la Fondazione offre 2,5 milioni per comprare il cinema

La Fondazione Piccolo America ha offerto 2,5 milioni alla società proprietaria dell'immobile, Progetto Uno Srl, che voleva demolire la sala e realizzare parcheggi e appartamenti

Piccolo America

Il Cinema America non verrà demolito, Carocci e Fondazione esultano

Respinto il ricorso della proprietà Progetto Uno Srl, nel 1999 aveva acquistato l'immobile e voleva riconvertirlo in parcheggi e appartamenti. Il Presidente della Fondazione Valerio Carocci annuncia "una nuova fase"


Ultimi aggiornamenti