‘Dissenso Comune’ ai David: lettera al presidente Mattarella

Presentata una lettera delle firmatarie del manifesto che ha unito le lavoratrici del cinema e dello spettacolo italiane contro le molestie e la discriminazione di genere sul lavoro


Una lettera delle firmatarie del manifesto ‘Dissenso Comune’, che in pochi mesi ha unito le lavoratrici del cinema italiano contro le molestie e la discriminazione di genere sul lavoro, è stata indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione della presentazione dei candidati ai David di Donatello 2018 in Quirinale.

La lettera, distribuita ai partecipanti insieme a una spilletta disegnata da Alba Rohrwacher, è stata riassunta nel suo intervento da Piera Detassis, neopresidente dell’Accademia David di Donatello: “Auspichiamo una serie di iniziative concrete a partire da un codice etico che regoli i comportamenti negli spazi di lavoro, parità di salario a parità di incarico per tutte le lavoratrici dipendenti ed educazione al rispetto di genere e delle diversità sin dalle scuole dell’infanzia”.

Il presidente Mattarella, nel tradizionale discorso rivolto ai candidati ai David, ha subito raccolto l’appello delle cineaste: “L’inaccettabile pretesa di considerare le donne in condizione di inferiorità non di rado sfocia anche in pressioni indebite e in violenze, morali e fisiche. Desidero ringraziare per la lettera che ho ricevuto dalle donne del cinema. Questa distorta concezione nei confronti delle donne – ha aggiunto – presente in tanti ambiti della società, è insopportabile per persone libere, che concepiscono la parità come premessa irrinunciabile di ogni comunità umana. Nessuno, in alcun ambiente, deve sottrarsi a questo dovere di civiltà ed è sorprendente che vi sia ancora bisogno di richiamarlo”.  

Si legge nella lunga lettera delle cineaste: “Se in altri Paesi, chi ha subito abusi e vessazioni, ha ottenuto piena solidarietà, in Italia le donne che hanno trovato il coraggio di denunciare sono state spesso derise e offese pubblicamente, non solo sui social media ma anche da certa stampa nazionale accreditata, con il risultato di reiterare le violenze già subite. (…) Sono più di un milione e 400mila le donne che nel corso della loro vita hanno subito molestie o ricatti sessuali sul posto di lavoro e il dato ovviamente tiene conto solo di quelle che hanno avuto il coraggio di dichiararlo”. E specificamente sul cinema la lettera si concentra sul divario tra i due sessi in termini di assegnazione del lavoro e delle responsabilità nel suo ambito: “L’88% dei film a finanziamento pubblico sono diretti da uomini. Il 90,8% dei film che arrivano in sala è diretto da uomini, a fronte del fatto che nelle scuole più importanti, a partire dal Centro Sperimentale di Cinematografia, le diplomate in regia raggiungono ormai la parità numerica rispetto ai colleghi uomini. Questa sproporzione si riflette anche sulla manifestazione che ci accingiamo a celebrare. Una donna non ha mai vinto il David per la miglior regia. Spesso, troppo spesso, nonostante i riconoscimenti internazionali, nelle cinquine del miglior film o della regia, non ci sono donne e quando compaiono sono casi singoli, rari e sporadici. Siamo convinte che questo sia un momento cruciale e un punto di non ritorno”.

Tra le proposte avanzate da Dissenso comune, oltre al citato codice etico e alla parità di trattamento economico, l’impegno delle istituzioni perché entro il 2020 consigli d’amministrazione, giurie, selezionatori dei festival siano equamente rappresentati da uomini e donne, cambiamento e valorizzazione della rappresentazione del femminile, proroga di sei mesi per presentare querela in caso di violenze.

Tra i momenti più intensi della mattinata al Quirinale anche l’intervento di un’emozionata Stefania Sandrelli, che riceve il David speciale insieme alla collega americana Diane Keaton. Mentre il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha riassunto gli interventi a favore del cinema – primi fra tutti la nuova Legge e gli investimenti fatti su Cinecittà – varati nel corso della legislatura appena conclusa. “La cultura ha ritrovato centralità, sono certo che tutto questo non verrà disperso”. 

www.dissensocomune.it

Cristiana Paternò
21 Marzo 2018

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