Premio Segafredo Zanetti, i tre finalisti

Sono Roberto Alajmo, Mirko Sabatino e il duo Teresa Radice e Stefano Turconi i finalisti del Premio Segafredo Zanetti Un libro, un film, inserito all’interno del Festival del Viaggiatore di Asolo


Sono Roberto Alajmo, Mirko Sabatino e il duo Teresa Radice e Stefano Turconi i finalisti del Premio Segafredo Zanetti Un libro, un film, inserito all’interno del Festival del Viaggiatore di Asolo. Il premio, dalla pagina alla pellicola, seleziona opere di narrativa italiana ritenute adatte a una trasposizione cinematografica, che siano state pubblicate da case editrici italiane tra il 1° aprile 2017 e il 31 marzo 2018. La terna deriva da una selezione più vasta di opere, segnalate da librerie indipendenti e librerie italiane all’estero, sotto la supervisione di Loredana Lipperini (scrittrice e storica conduttrice di Fahrenheit, RAI3). Tale selezione è poi stata sottoposta a una giuria tecnica (Daniela Amenta, giornalista e scrittrice, Paolo Di Paolo, scrittore e critico letterario, Cristiana Paternò, giornalista e critico cinematografico e Michela Monferrini, scrittrice) che ha decretato la terna dei finalisti.

I tre libri che si contenderanno il Premio sono: L’estate del ‘78 di Roberto Alajmo (Sellerio editore), L’estate muore giovane di Mirko Sabatino (Nottetempo edizioni) e la graphic novel Non stancarti di andare di Teresa Radice e Stefano Turconi (Bao Publishing). A giudicarli sarà ora una giuria di esperti del settore cinematografico (Laura Delli Colli, scrittrice e giornalista cinematografica; Paola Poli, produttore artistico; Paola Mammini, sceneggiatrice; Maria Teresa De Gregorio, Direzione Cultura Regione del Veneto) e una giuria popolare (formata dal circuito delle biblioteche regionali, da cinefili e da semplici cittadini del borgo d’Asolo). Il vincitore sarà proclamato il 23 settembre ad Asolo.

Novità di quest’anno è che il vincitore proclamato dalla giuria non riceverà solo un premio in denaro, ma grazie a una collaborazione con il Master in Sceneggiatura “Carlo Mazzacurati” dell’Università di Padova, il suo libro diventerà nel giro di tre mesi un trattamento cinematografico, dopo un workshop condotto da Paola Mammini e una sfida tra allievi. Il miglior trattamento, perfezionato durante il workshop, sarà poi sottoposto ad alcuni

produttori cinematografici collegati al Premio. In questo modo il Premio Segafredo Zanetti diventa l’unico premio in Italia ad attivare concretamente una filiera cinematografica. Al vincitore indicato dalla giuria popolare andrà come premio un’opera d’arte appositamente creata da Enrico Benetta. 

Cr. P.
20 Luglio 2018

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