Sweet Sixteen in Campania

È una rivelazione il giovane attore Giampiero De Concilio, protagonista assoluto, assieme ad Anna Foglietta, di Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio, visto a Orizzonti


VENEZIA – È una rivelazione il giovane attore Giampiero De Concilio, protagonista assoluto, assieme ad Anna Foglietta, di Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio, visto a Orizzonti. Il regista esordiente nato a Pompei nel 1986 costruisce un’opera prima compatta dichiaratamente ispirata al cinema di Loach e dei Dardenne da Sweet Sixteen a L’enfant, raccontando un coming of age nella cornice di una provincia campana inusuale perché non fatta solo di criminalità e abbandono scolastico ma caratterizzata anche da modelli positivi. Antonio è un 17enne con la passione del calcio. Ragazzo con la testa sulle spalle, ha però smesso di studiare: di giorno lavora l’orto e cura le piante di limoni, la notte guadagna qualche soldo in una pompa di benzina. Tutto questo per mantenere la madre Miriam (Foglietta), una donna fragile e mentalmente instabile che rincorre un uomo che non la vuole ovvero il padre del ragazzo che l’ha scaricata anni prima non volendone sapere del figlio.

“Volevo una storia priva di compromessi, radicale, estrema – spiega il regista – raccontare il tema della fine dell’adolescenza attraverso una storia d’amore tra un figlio e una madre mi ha permesso di rendere tutto più concreto, visibile, tangibile. La scelta ardua è stata quella di abolire ogni possibile punto di vista diverso da quello del protagonista, Antonio”. D’Emilio sottolinea come la scrittura sia stata perfezionata proprio lavorando con gli attori. “Il risultato è un film duro, perché costringe a stare su personaggi difficili”.

Antonio sta diventando adulto in un contesto duro, con un padre che ha pagato per non vederlo più e una madre che richiede attenzioni costanti. Ma d’altra parte gli allenamenti, le partite e la grande occasione di un provino in una squadra di serie A, accanto al rapporto positivo con il manager della piccola squadra di provincia che ha intuito il suo talento e si pone come figura paterna, sembrano rappresentare un’alternativa di riscatto. Un riscatto non esattamente a portata di mano e lo spettatore è spinto a identificarsi fortemente con questo ragazzo che facilmente potrebbe prendere una strada sbagliata.  

“Quando Ciro mi ha proposto questa sceneggiatura quattro anni fa sono stata completamente rapita dalla storia e dal mio personaggio”, dice Anna Foglietta. E aggiunge: “È stato altamente disturbante interpretare Miriam, perché sono madre anch’io nella vita e questo film mi ha messa a contatto con l’aspetto più faticoso di questo ruolo”. L’attrice, anche molto coinvolta nella Onlus Every Child is My Child, rivendica il suo impegno civile in scena. “Ho portato in teatro per due anni La pazza della porta accanto di Alda Merini e la malattia mentale è una tema che mi sta attraendo sempre di più. Credo moltissimo nel prendersi cura della propria psiche anche come modo per prendersi cura della società in generale. Nello specifico penso sia importante analizzare e scardinare il rapporto madre-figlio, ad esempio per quanto riguarda gli abusi sessuali. Certi atteggiamenti vanno affrontati a partire dal nucleo minimo della società che è appunto la famiglia”.

Così Giampiero De Concilio racconta la sua esperienza: “Per interpretare Antonio sono partito da me stesso, ma Ciro mi ha consigliato di vedere Sweet Sixteen ed è stato fondamentale per me dal punto di vista tecnico. Io venivo da un’impostazione teatrale, e insieme siamo riusciti a trovare una dimensione cinematografica, 

In sala il 29 novembre con NO.MAD, il film ha ottenuto il Premio FICE – Attrice dell’anno ad Anna Foglietta, il Premio Critica Sociale – Sorriso Diverso; il Premio Nuovo Imaie andato a Giampiero De Concilio; il Prix CICAE – Annecy Cinema Italien. 

Cristiana Paternò
06 Settembre 2018

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