“C’era una volta Sergio Leone” è il titolo della mostra ospitata dalla Cinémathèque Française, dal 10 ottobre al 27 gennaio 2019, che Parigi dedica al regista e alla sua opera. A realizzarla la stessa Cinémathèque in coproduzione con la Cineteca di Bologna che da anni si occupa di Sergio Leone con i restauri dei suoi film. La mostra è soltanto l’evento centrale dell’omaggio al regista, che ruoterà su una retrospettiva e sulla pubblicazione del volume “La Revolution Sergio Leone”, a cura di Gian Luca Farinelli e Christopher Frayling.
La prima parte del percorso espositivo è dedicata alle fonti di ispirazione di Sergio Leone, ereditate dal padre regista e cinefilo Roberto Roberti. Si passa poi a scoprire il mondo dei suoi personalissimi western, il legame innovativo fra attori e paesaggio, la creazione del tempo dilatato, l’uso delle parole e dei suoni. Con l’emozione aggiunta delle musiche derivanti dalla complicità del regista con Ennio Morricone. Un’intera sezione sarà dedicata all’epopea del suo ultimo film, C’era una volta in America, dove si scoprirà come il regista creò la storia, come realizzò la pellicola, da dove trasse le fonti di ispirazione. La mostra si avvale di reperti, oggetti, souvenir, ricordi personali provenienti dal fondo della Famiglia Leone, dalla Fondazione Cineteca di Bologna e da quello di Angelo Novi, fotografo di scena di tutti i film di Leone a partire da Il buono, il brutto e il cattivo. Non mancano oggetti come il poncho di Clint Eastwood, diventato un’icona del cinema, che campeggia sulla locandina della mostra.
Da aprile al Lingotto di Torino, un progetto in collaborazione con Museo Nazionale del Cinema di Torino e Film Commission Torino Piemonte: tra le vetture esposte, la Bianchina di Fantozzi e la Mercedes 204 D di In viaggio con papà con Sordi e Verdone
"Orgogliosa di poter annunciare l’omaggio che l’Academy Museum of Motion Pictures di Los Angeles ha deciso di rendere alla memoria di una tra le dive italiane più amate nel mondo dal prossimo 28 marzo e fino al 5 gennaio 2025" ha dichiarato il Sottosegretario
Mimmo Calopresti e Andrea Occhipinti presentano il capolavoro di Elio Petri che nel 1971 vinse la statuetta per il Miglior Film Internazionale, nella terza serata della Mostra-Evento in corso fino al 24 marzo al WeGil
I lenzuoli dipinti, firmati da Chiara Rapaccini - in arte RAP - sono stati realizzati a partire da fotografie provenienti dall’archivio privato di Monicelli, tra immagini di alcuni grandi attori del nostro cinema e istantanee di vita privata