A Locarno tutto Blake Edwards

La retrospettiva del Festival sarà all'americano Blake Edwards e presenterà l’integrale dei suoi film come regista (37 pellicole dal 1955 al 1993)


La Retrospettiva del 72esimo Locarno Film Festival (dal 7 al 17 agosto) sarà dedicata al cineasta americano Blake Edwards e presenterà al GranRex l’integrale dei suoi film come regista (37 pellicole dal 1955 al 1993) e una scelta di quelli da lui sceneggiati per altri registi, in particolare Richard Quine. Sarà inoltre in programma una selezione dei suoi celebri lavori televisivi.

Maestro della commedia, Edwards ha realizzato film drammatici e storie d’amore, oscillando tra i generi all’interno di uno stesso film (Breakfast at Tiffany’s, 1961; Days of Wine and Roses, 1962; The Tamarind Seed, 1974 e molti altri). L’ambizione di questa Retrospettiva è di esplorare in tutti i suoi aspetti, un universo tra i più personali e affascinanti del cinema americano tra gli anni Cinquanta e Novanta, dai molti film misconosciuti e poco visti, sorprendenti e rivelatori, quanto i grandi e più famosi capolavori.

Sceneggiatore, produttore e regista, Blake Edwards ha potuto sperimentare e conoscere tutti i meccanismi della macchina hollywoodiana, quando la Hollywood classica stava tramontando. Di questo periodo di crisi e trasformazione Edwards resta uno dei cineasti più consapevoli, destinato per il suo talento a entrare inevitabilmente in conflitto con gli Studios. Solo diversi anni più tardi, nel 1979, il trionfale successo del film 10 segna la ripresa folgorante della sua carriera a Hollywood. Dal 1969 la sua opera è caratterizzata anche dal sodalizio personale con Julie Andrews, diventata sua moglie, con la quale ha realizzato sette film: da Darling Lili (1970) a That’s Life! (1986). Fondamentale inoltre il suo lavoro con altri grandi attori come Tony Curtis, Jack Lemmon, Audrey Hepburn, Lee Remick e naturalmente Peter Sellers, che Edwards impose come interprete di Clouseau in The Pink Panther (1963). Altrettanto cruciale l’intesa artistica con il compositore Henry Mancini, autore delle colonne sonore di quasi tutti i suoi film.

Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival: “Conosciuto principalmente per la serie di film Pink Panther, Breakfast at Tiffany’s o The Party, Blake Edwards è l’autore di un’opera complessa e in parte sconosciuta come That’s life! o Wild Rovers. Cineasta paradossale, capace di dirigere qualsiasi genere di film, dalla commedia romantica (Bring Your Smile Along, Mister Cory) ai thriller (Experiment in Terror) e western (Wild Rovers) quasi sovvertendoli con il suo talento artistico che lo porterà a una violenta rottura con gli Studios e la loro politica del “taglio finale”. Lascia Hollywood e sceglie di andare in esilio in Europa, più precisamente in Svizzera. Ci ha trascorso otto anni e ha scritto alcune delle sue più grandi sceneggiature prima di tornare a dirigere con uno dei suoi film più belli, il suo più grande successo al botteghino dell’epoca: 10.”

La Retrospettiva, curata da Roberto Turigliatto, è resa possibile grazie alla preziosa collaborazione con la Cinémathèque suisse e sarà completata da una pubblicazione edita in inglese e francese da Capricci. Roberto Turigliatto, curatore della Retrospettiva del Locarno Film Festival: “Edwards, maestro della commedia più caustica e insidiosa del cinema americano, ha rilanciato e ridefinito lo spirito sovversivo e distruttore dello slapstick e del burlesque (tra i suoi capolavori ricordiamo The Party, la serie di Pink Panther, Micki + Maude). Dedicando The Great Race a Laurel & Hardy e citandoli apertamente in A Fine Mess, ha reso omaggio a una tradizione allora quasi rimossa e dimenticata che per lui costituiva invece una grande, imprescindibile lezione, un’ ‘infanzia dell’arte’ che era anche un richiamo alla reinvenzione permanente nella più estrema ed eccessiva sofisticazione dell’innocenza.’Ho imparato molto da Leo McCarey: ho trascorso lunghe ore ad ascoltare ciò che mi diceva: era un genio della commedia’ ”.

 

ssr
31 Gennaio 2019

Locarno 2019

Locarno 2019

Dall’Italia alla Cina

Yuri Ancarani, Rong Guang Rong e Samira Guadagnolo presenti al Festival di Locarno con: San Vittore, Lengmo weiyang lengmo e Incompiuta, tre film indipendenti italiani che guardano al cinema con stili e approcci diversi.

Locarno 2019

Il cinema d’autore che racconta le donne trionfa a Locarno

L'edizione numero 72 del Festival di Locarno si conclude con il Pardo d'oro a Pedro Costa per Vitalina Varela. Quattro premi (tra cui una menzione speciale per la giuria) anche a Maternal di Maura Delpero, unico film italiano del Concorso Internazionale

Locarno 2019

The Nest, quando la famiglia fa paura

L'horror di Roberto De Feo presentato in Piazza Grande, al Festival di Locarno, nella sezione Crazy Midnight. Interpreti principali sono Francesca Cavallin e il giovanissimo Justin Alexander Korovkin. “Volevo fare un horror classico - sottolinea il regista - qualcosa che si distinguesse dai prodotti americani che stanno uscendo negli ultimi tempi..."

Locarno 2019

Locarno, non solo proiezioni

Daniela Persico, la selezionatrice italiana del festival, racconta le tante attività attraverso le quali la manifestazione svizzera sostiene il cinema indipendente e i giovani professionisti di tutto il mondo


Ultimi aggiornamenti