Alain Wapler (Fabrice Luchini) è uno sprezzante amministratore delegato di una nota azienda automobilistica, che non ha tempo per i perdenti e tantomeno per la famiglia. Alla viglia della presentazione di un nuovo modello di vettura ibrida, ignora i segnali di allerta del suo corpo e crolla. Colpito da un ictus che gli causa un deficit cognitivo, Alain confonde le parole e le sillabe, perde i ricordi e il filo della vita. A riordinargli il linguaggio e l’esistenza lo aiuta Jeanne, una giovane ortofonista alla ricerca della madre biologica. Per Alain è un’occasione di crescita e un modo per ritrovare il tempo per vivere.
Ispirato alla storia vera di Christian Streiff, ex CEO di Airbus e di PSA Peugeot Citroën, il film Parlami di te (Un homme pressé), vincitore a France Odeon del premio del pubblico e in sala con BIM dal 21 febbraio, vede Luchini alle prese con un ruolo che rappresenta una sfida rispetto al suo approccio cerebrale e perfezionista.
Privato della parola, per l’attore il film di Hervé Mimran è l’occasione di lanciarsi in voli verbali vivaci e di comicità originale e anticonvenzionale.
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