Moretti: un film sull’accoglienza in un paese rancoroso e incattivito

"E' una storia dei miei 20 anni che riesce a parlare anche ai ragazzi e alle ragazze di oggi" così il regista che ha ricevuto il Nastro d'argento dell'anno per il suo documentario Santiago, Italia


“Sono contento che questo piccolo film sull’accoglienza sia uscito in un periodo in cui una gran parte della società italiana è andata nella direzione opposta alla solidarietà. Grazie alla cronaca ha acquistato ancora più attualità questa bella storia di cui andare fieri”. Così Nanni Moretti ricevendo a Roma il Nastro d’argento dell’anno assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici per il suo documentario Santiago, Italia. Il film non fiction racconta l’accoglienza ricevuta nel ’73 prima all’ambasciata italiana di Santiago e poi nel nostro Paese dagli oppositori in fuga dalle violenze del regime cileno di Pinochet.

“E’ una storia dei miei 20 anni – ha ricordato il regista, ora impegnato nella lavorazione del suo nuovo film, Tre piani tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo – ma nelle presentazioni che ho fatto in giro per l’Italia ho visto che riesce a parlare anche ai ragazzi e alle ragazze di oggi ed è stata una bella sorpresa. Quando ho cominciato a lavorare al documentario c’era un Paese, il nostro, un po’ meno rancoroso e incattivito, far uscire questo documentario ha acquistato un segno ancora più forte”.

redazione
28 Febbraio 2019

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