Un film italiano apre il Fescaaal

Fiore gemello di Laura Luchetti inaugura il Festival del cinema africano, d'Asia e America Latina, a Milano dal 23 al 31 marzo


Sarà per la prima volta il film di una regista italiana, Fiore gemello di Laura Luchetti, ad aprire il festival del cinema africano, d’Asia e America Latina (Fescaaal), la cui 29esima edizione si terrà dal 23 al 31 marzo a Milano. “Lo abbiamo scelto – raccontano gli organizzatori – per la giustezza con cui affronta il tema dei migranti, anzi per come non lo analizza lasciandolo sullo sfondo, mentre pone l’accento sulla storia di amicizia e d’amore possibile tra Anna e Bassim, un atto di resistenza di due giovani adolescenti per restare umani”. I due attori esordienti, l’ivoriano Kallil Koné e Anastasyia Bogach, sono giovani non professionisti.

“Kallil Koné era sceso da un barcone proveniente dalla Libia pochi mesi prima che iniziassimo le riprese – racconta Laura Luchetti – A piedi dalla Costa d’Avorio era arrivato in Libia dove si era imbarcato per l’Italia a bordo di uno dei tanti gommoni che spesso non ce la fanno ad arrivare a destinazione. Voleva fare l’attore. Lo guardavo muoversi e recitare durante il provino. È un dono il suo, un talento ruvido, uno sguardo che si porta dietro un orrore che noi non possiamo nemmeno immaginare”.

Tra i 10 titoli in anteprima nazionale che competono per l’assegnazione del Premio Comune di Milano al Miglior Film del Concorso lungometraggi Finestre sul mondo (8.000 euro) Divine Wind dell’algerino Merzak Allouache, che racconta la follia, i dubbi, le oscillazioni psicologiche di una coppia di terroristi dell’Isis alla vigilia di un attentato; il primo lungometraggio girato da una donna libica, Freedom Fields di Naziha Arebi, sulle peripezie del team libico di calcio femminile che deve fare i conti con il fondamentalismo islamico del post rivoluzione; da Cannes 2018 il pluripremiato Los Silencios della brasiliana Beatriz Seigner, una storia calata in una zona di confine tra vivi e morti della guerra civile in Colombia.

La giuria internazionale quest’anno avrà una presidentessa, l’egiziana Bushra Rozza (di origini italiane), direttrice e co-fondatrice di El Gouna International Film Festival – Cinema for Humanity, festival arabo che a settembre avrà la sua terza edizione e che si sta imponendo come leader tra i festival cinematografici del Medio Oriente.

Novità di quest’anno è il MiWorld Young Film Festival, il primo festival di cinema e intercultura per le scuole, promosso da MiBAC e MIUR. Da segnalare anche l’omaggio a Djibril Diop Mambéty con la presentazione di un libro dedicato al grande regista senegalese e la proiezione di due suoi film restaurati: Parlons Grand-mère (1989) e Hyènes (1992).

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Cr. P.
14 Marzo 2019

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