Firmato Recchioni il manifesto di Pesaro

La 55a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (15-22 giugno), ha affidato il suo manifesto a Roberto Recchioni, romano, sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema


La 55a Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro (15-22 giugno), ha affidato il suo manifesto a Roberto Recchioni, romano, sceneggiatore e soggettista per il fumetto e il cinema, illustratore, critico cinematografico, personalità web. La sua principale occupazione è l’arte sequenziale ed è stato definito “la rockstar del fumetto italiano”. È direttore di Dylan Dog. L’elaborazione grafica del manifesto è a cura di COMMUNICATION LAB – Pesaro. La MINC propone come sempre una ricerca d’avanguardia sul nuovo cinema del presente attraverso il concorso internazionale, la sezione Satellite.Visioni per il cinema futuro tutta dedicata al cinema italiano extra-industriale e le altre sezioni (Evento speciale sui generi cinematografici italiani, personali, omaggi, focus, convegni…). Il programma completo – costruito da Pedro Armocida, direttore del festival, seguendo le linee editoriali del comitato scientifico composto anche da Bruno Torri (presidente), Laura Buffoni, Andrea Minuz, Mauro Santini, Boris Sollazzo,  Gianmarco Torri e Walter Veltroni – sarà presentato a Roma venerdì 7 giugno.

“L’idea per l’illustrazione – spiega Recchioni – nasce da alcune istanze precise legate alle necessità comunicative del festival di Pesaro e da mie personali suggestioni.Le istanze erano, da una parte, legate alla ovvia e necessaria leggibilità dell’immagine in qualsiasi contesto e formato, poi il tema, che era molto specifico, infine, il tono e il carattere del festival stesso. Per questo motivo ho preferito scartare sin da subito alcune soluzioni pittoriche e fortemente descrittive che mi erano inizialmente balenate per la mente, per concentrarmi su pochi elementi, fortemente stilizzati nella resa grafica, caratterizzati da colori piatti dal forte richiamo pop. Il cinema ha portato con sé l’elemento di sequenzialità (che è proprio anche del fumetto), e da questa riflessione sono andato a riguardarmi il lavoro di Andy Warhol, in particolare la serie serigrafica dedicata ad Elvis Presley (da Double Elvis a Eight Elvis), in cui il Re del Rock, conciato come un pistolero del Far West, punta la pistola verso l’osservatore. Da qui sono nati i tre frame di movimento, con la mano e gli accessori che si trasformano ad ogni passaggio, per rappresentare tre generi molto frequentati dal cinema italiano (il giallo-horror, lo spaghetti western e il poliziottesco). Inizialmente avevo pensato di inserire quattro quadri (comprensivi del peplum) ma ho poi constato che l’immagine avrebbe perso di immediatezza e ho preferito desistere e tornare a un maggiormente consueto trittico. Infine, l’apporto della grafica istituzionale, organizzata per sottolineare la diagonale di lettura dell’immagine”.

Il primo film, che sarà proiettato in Piazza del Popolo il 15 giugno, è Butch Cassidy, pietra miliare del cinema Usa che proprio quest’anno compie 50 anni, vincitore di 4 premi Oscar, interpretato da Paul Newman e Robert Redford.

Due le giurie, quella professionale, che ha confermato tra gli altri Amir Naderi e Andrea Sartoretti, e quella composta dagli studenti.  

Cr. P.
15 Maggio 2019

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