Bellocchio al lavoro per la serie su Aldo Moro

Il traditore incassa due Nastri tecnici (sceneggiatura e montaggio) e il regista sta scrivendo la serie Esterno notte. Poi, forse, un film sul processo di Norimberga


Candidature ai Nastri d’argento 2019 presentate al MAXXI di Roma dalla presidente Laura Delli Colli che, insieme al direttivo, ha consegnato alcuni premi tecnici decisi dalla giuria di qualità, composta da membri del Sngci. A Paola Randi è andato il premio per il miglior soggetto (Tito e gli alieni), a Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco Piccolo con la collaborazione di Francesco La Licata il premio per la sceneggiatura de Il traditore che ha vinto anche per il montaggio di Francesca Calvelli, a Daniele Ciprì il Nastro per la fotografia di Il primo re e La paranza dei bambini, a Carmine Guarino per la scenografia de Il vizio della speranza, a Giulia Piersanti per i costumi di Suspiria, ad Angelo Bonanni per il sonoro in presa diretta de Il primo re

Marco Bellocchio ha ricordato il Nastro vinto cinquant’anni fa per I pugni in tasca, “mi premiarono a Bologna, per il soggetto del film”. In regista, in un’intervista al ‘Fatto quotidiano’, commenta l’esclusione dal palmarès di Cannes. “Non credo in maledizioni… Forse conta anche il numero di partecipazioni, non che mi aspettassi un riconoscimento, però, Il traditore è stato ben accolto, anche dalla critica internazionale… (ride)”. E ancora: “Magari non tornerò più a Cannes, ma io non mi arrendo, non tanto per avere la patacca, bensì per continuare a fare cinema. Non sono mai stato di moda, non mi sono mai schierato con il potere: ho sempre rivendicato un certo anarchismo moderato. Sono stimato, molto, ma rimango fuori dai giochi, in campo autonomo”. E sul futuro rivela, sempre nell’intervista a Federico Pontiggia, che Beppe Caschetto gli ha proposto ora di fare un film sul processo di Norimberga. “E’ un bellissimo soggetto, ma ci vuole un’idea buona, dev’essere un film internazionale”. Ancora in piedi la serie Esterno notte su Aldo Moro. “C’è un ribaltamento di campo, interessante, rispetto a Buongiorno, notte: la prigionia vista dall’esterno, una serie in sei puntate”. Produce Lorenzo Mieli. 

Cr. P.
31 Maggio 2019

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