Pupi Avati dal Diavolo a Dante

Tra i premi, In viaggio con Adele di Alessandro Capitani ha vinto miglior opera prima e ha valso il miglior attore ad Alessandro Haber


“L’italiano più conosciuto nel mondo merita di essere raccontato da chi lo conosce bene, a partire da un fondamentale ‘Trattatello in laude,’ firmato da Giovanni Boccaccio, che scrisse dopo la morte del poeta, in seguito a vari incontri con persone che lo avevano conosciuto”.

Così Pupi Avati, in occasione della serata di chiusura della sedicesima edizione del Magna Graecia Film Festival, ha commentato il progetto sulla vita di Dante Alighieri, a cui lavora dal 2001. “Pochi lo sanno, ma in Italia sono uno dei suoi massimi conoscitori, della sua vita e delle sue opere”. Il regista bolognese ha ricevuto la Colonna d’Oro alla Carriera, consegnata dalla Dirigente della Direzione Generale Cinema del Ministero per i beni e le attività culturali Maria Troccoli e, nel corso di una vivace e partecipata masterclass moderata dal giornalista e regista Fabrizio Corallo, ha anche ricordato la profonda amicizia che lo ha legato a Lucio Dalla:“Ha scritto le musiche di due tra i miei ultimi film, lui aveva un senso della musica unico e fu la ragione per cui smisi di fare musica jazz…era troppo più bravo di me!”Il 22 agosto tornerà nelle sale con Il Signor Diavolo, tratto dal suo libro edito da Guanda: “è un film che parla del Male, di quello che è insito in ognuno di noi, del Male per il Male, è un ritorno al genere del ‘romanzo gotico’, espressione che preferisco al semplice horror. Il mio è sempre più un cinema legato al ricordo, io stesso vivo nella nostalgia dell’infanzia e, infatti, anche questo film è ambientato negli anni Cinquanta. Da ragazzo adoravo i film del genere cosiddetto ‘fantastico’ perché erano capaci di portare la mia mente altrove, lontano dalla realtà. In Italia si è perso il gusto di fare cinema ‘di paura’ e questo è un peccato, perché il nostro cinema è stato sempre all’avanguardia per quanto riguarda i cosiddetti film di genere”. 

Infine, un pensiero sulla Calabria, “una terra bellissima, ottima location per set cinematografici. Dovrebbe seguire l’esempio della Puglia, che da anni è un punto di riferimento delle produzioni”. Le serate del festival hanno visto sfilare sul red carpet numerosi ospiti, tra cui la madrina Euridice Evita Axen, Pupi Avati, Vinicio Marchioni, Valerio Mastandrea, Christopher Lambert, Nicolas Vaporidis, Marco Leonardi, Cristina Donadio, Milena Vukotic, Herbert Ballerina, Isabella Ferrari, Francesco Pannofino, Giulia Penna, Francesco Pannofino, Emanuela Rossi, Simone Catania, Roberta Mattei, Paola Tiziana Cruciani, Marco Bonini, Chiara Francini, Alessandro Haber e Simone Spada.

La giuria, presieduta da Alessandro Genovesi e composta da Claudia Potenza, Chiara Francini, Dino Abbrescia, Dario Bandiera e Nicolas Vaporidis ha assegnato i seguenti premi del festival:

 

PREMIO MIGLIOR OPERA PRIMA – In viaggio con Adele di Alessandro Capitani  

PREMIO MIGLIOR REGIA – SIMONE CATANIA per Drive me home 

PREMIO MIGLIOR ATTORE – ALESSANDRO HABER per In Viaggio con Adele 
 
PREMIO MIGLIOR ATTRICE – CHIARA MARTEGIANI per Ride 
 
PREMIO MIGLIOR SCENEGGIATURA – Enrico Audenino e Valerio Mastandrea per  Ride 

 

Stefano Serrani
06 Agosto 2019

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