Nonostante il mondo della regia sia ancora un universo a prevalenza maschile, il numero dei film diretti da donne che nel 2019 hanno sbancato il box office ha raggiunto livelli record, secondo uno studio della Inclusion Initiative dell’Università della Southern California a Annenberg. La polemica sul gender gap sembra, dunque, aver smosso concretamente le acque, tanto che registe come Greta Gerwig (Piccole Donne), Lorene Scafaria (Hustlers), Olivia Wilde (Booksmart), Lulu Wang (The Farewell) e Melina Matsoukas (Queen and Slim) hanno contribuito al balzo in avanti nella proporzione di film diretti da donne tra i primi 100 risultati al box office americano. Il 10,6%, infatti, dei cento campioni di incassi 2019 è stato diretto da donne (finora il rapporto nella top 100 era di una donna ogni venti registi maschi), con due pellicole nella top ten: Frozen II di Jennifer Lee e Captain Marvel di Anna Boden
“Finalmente le cose si muovono”, ha detto Stacy Smith, che ha co-firmato lo studio, secondo cui una confluenza di fattori ha contribuito alla svolta: dall’impatto di movementi come #MeToo e Time’s Up che hanno puntato i riflettori sulle assunzioni da parte degli studi, alla maggiore presenza di donne registe a festival come Sundance, in tv e sulle piattaforme in streaming, come Netflix il cui 20% delle produzioni ha avuto donne al timone.
Il biopic con Maria Abela nei panni della cantante britannica ha debuttato con 94.570 euro. Esordio al secondo posto per Civil War
Il film su Ennio Doris apre gli incassi di lunedì 15 aprile. Al terzo posto Un mondo a parte, terzo miglior film per Riccardo Milani dopo Come un gatto in tangenziale e Benvenuto presidente
Il film di Alex Garland ha debuttato in testa alla classifica con un weekend da 25,7 milioni di dollari
Il quarto capitolo della saga degli acchiappafantasmi debutta al primo posto con oltre 100mila euro di incasso. Esordio tiepido per i primi film da registe di Margherita Vicario e Michela Giraud