No al carcere per Rasoulof: appello del cinema europeo

Sono tante le istituzioni del cinema europeo che si stanno pronunciando a favore del regista iraniano Mohammad Rasoulof. La Berlinale protesta contro l’ordine di carcerazione emesso dalle autorità iraniane ai danni del regista, che ha appena vinto l’Orso d’oro con There is no Evil. L’opera del cineasta è considerata dai giudici come “propaganda contro il sistema” e Rasoulof aveva ricevuto nel 2019 la condanna a un anno di prigione – condanna finora sospesa – e due anni di divieto di girare film. Da allora gli è stato impedito anche di lasciare il paese. Il 4 marzo scorso il giudice di Teheran ne ha intimato l’arresto.

“La Berlinale si impegna da sempre per la libertà di espressione e la libertà artistica. Per questo protesta contro l’incarcerazione del regista. E’ scioccante che un cineasta sia punito così duramente per il suo lavoro artistico”, hanno dichiarato i direttori Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian. “Speriamo che le autorità iraniane rivedano quanto prima il proprio giudizio”.

All’appello si uniscono la European Film Academy, il Festival di Cannes, la Deutsche Filmakademie, il Filmförderung Hamburg Schleswig-Holstein, il Filmfest Hamburg, l’IDFA – International Documentary Film Festival Amsterdam, l’International Film Festival Rotterdam (IFFR), il Netherlands Film Fund e l’Accademia del cinema italiano-Premi David di Donatello esprimendo la più viva preoccupazione.

“Condannarmi a un anno di prigione rivela una minima parte dell’intolleranza e dell’odio che caratterizzano il regime iraniano nella sua risposta alle critiche. Molti esponenti della cultura sono in prigione per avere criticato il governo. La diffusione del Covid-19 nelle prigioni iraniane mette seriamente in pericolo la loro vita. Questa situazione richiede una immediata risposta dalla comunità internazionale”, ha detto Mohammad Rasoulof.

Nell’appello si chiede anche la restituzione del passaporto, in modo che il regista possa partecipare a festival e rassegne in vari paesi. Wim Wenders, presidente della European Film Academy, dichiara: “Il nostro collega Mohammad Rasoulof è un artista che continua a raccontarci una realtà che altrimenti non conosceremmo. Il suo film, vincitore dell’Orso d’oro, è un ritratto profondamente umano di persone che vivono una situazione estrema, che nessun essere dovrebbe essere costretto ad affrontare. Abbiamo bisogno di voci come la sua, voci che difendono i diritti umani, la libertà e la dignità”. 

Leggi anche l’appello di SNGCI

La solidarietà del Centro Sperimentale